L’alluvione zancleana è ritenuto essere un evento geologico occorso durante il primo periodo del pliocene, ossia lo zancleano, circa 5,33 milioni di anni fa. Secondo i geologi, durante questo periodo vi fu un’apertura dello stretto di Gibilterra, precedentemente chiusosi a causa di movimenti tettonici, che andrò a causare una flusso enorme di acqua dall’oceano Atlantico nel Mar Mediterraneo. Questo fenomeno provocò un’inondazione del bacino mediterraneo anche abbastanza rapida (secondo gli esperti, considerando un flusso di 100 milioni di metri cubi al secondo di acqua, il fenomeno potrebbe essere durato anche meno di due anni).
Si pensa che questa vera e propria alluvione abbia messo fine alla cosiddetta crisi di salinità del Messiniano, un evento avvenuto oltre 5 milioni di anni fa caratterizzato dal fatto che le acque del Mar Mediterraneo, dopo essersi trasformate sostanzialmente in un enorme lago salino, evaporarono quasi del tutto proprio a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra. La causa della trasformazione in un lago del Mar Mediterraneo è stata per certi versi oggetto di discussione e si pensa proprio che sia stata la chiusura dello stretto di Gibilterra ad innescare il fenomeno.
Una nuova ricerca prova a dimostrare proprio questo esaminando una raccolta di dati relativi a fondali marini del Mediterraneo, in particolare del mare intorno alla Sicilia orientale e intorno a Malta. Analizzando il materiale sepolto sui fondali, che si pensa sia stato eroso e trasportato nel corso dell’alluvione dello zancleano, gli scienziati si sono accorti che sul fondale marino è presente un vero e proprio canyon di 5 km di larghezza e di 20 chilometri di lunghezza, situato più o meno al largo di Noto, in Sicilia.
Proprio la presenza di questo “canyon” risulta importante perché va a dimostrare non solo che il livello del Mar Mediterraneo durante quel periodo scese fortemente (di oltre un km secondo gli studiosi) ma anche che l’evento coincise proprio con l’alluvione catastrofica dello zancleano.
Fonte e link: http://notiziescientifiche.it