Le profonde nonché caratteristiche interazioni tra gli elefanti con le carcasse dei compagni morti sono da sempre oggetto di attenzione da parte degli etologi. Un nuovo studio, apparso sulla rivista Primates, approfondisce proprio questo aspetto della vita degli elefanti e conferma l’interesse che questi animali hanno per i loro compagni anche dopo che sono morti. Gli elefanti si avvicinano continuamente alle carcasse dei compagni morti, le toccano e le esaminano con attenzione anche tramite il loro avanzato senso dell’olfatto. Inoltre i ricercatori li hanno identificati mentre emettevano dei suoni di fronte ai compagni morti oppure tentavano di sollevarli o di tirarli poco dopo il decesso, quasi ad assicurarsi che non fossero ancora vivi. Secondo Shifra Goldenberg, una delle ricercatrici impegnate nello studio, le motivazioni alla base di questi comportamenti non sono ancora del tutto conosciute ma in alcuni casi risultava abbastanza chiaro che era coinvolta un’emozione intensa, come nel caso in cui un esemplare femmina giovane indagava e faceva ripetute visite e tocchi alla carcassa della madre appena morta. “Assistere a elefanti che interagiscono con i loro morti mette i brividi sulla schiena, poiché il comportamento indica chiaramente un sentimento avanzato”, riferisce George Wittemyer, altro autore dello studio. Non dovrebbe stupire più di tanto: gli elefanti sono conosciuti per stringere rapporti molto duraturi, vere proprie relazioni così come le hanno gli esseri umani. Le loro società sono altresì complesse e vedono l’esistenza di veri e propri gruppi sociali che possono dividersi e fondersi con il passare degli anni. Inoltre gli elefanti sono conosciuti per le loro notevoli capacità di cognizione, di memoria e per l’olfatto molto sofisticato. Lo studio, finanziato da Save the Elephants, dalla National Science Foundation e dalla Colorado State University, ha analizzato altre 32 ricerche precedenti riguardanti le carcasse di elefanti selvatici in varie zone dell’Africa.
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