Le formiche del genere Lasius neglectus uccidono i compagni infettati da malattie mortali causate dal contatto con il metarzium, un fungo patogeno, per preservare la salute dell’intera colonia e per evitare che scoppi una epidemia. A questo risultato è giunta a una ricerca pubblicata su eLife e realizzata da una collaborazione tra Royal Holloway, Università di Londra e Università di Würzburg. Secondo Christopher Pull della Royal Holloway queste formiche sarebbero addirittura in grado di capire che un compagno è infetto semplicemente sentendone l’odore. Capendo che l’infezione può rappresentare un pericolo mortale per intera colonia, preferiscono uccidere i compagni infetti prima che entrino a contatto con i membri sani. Nell’ucciderle, iniettano all’interno del loro corpo una sostanza base di acido formico. Quest’ultima va ad uccidere il fungo, che viene ingerito dalle formiche e che cresce pian piano nel loro corpo, ma anche la formica stessa. Oltre all’uccisione, dunque, avviene anche una disinfezione del cadavere. È stato però osservato che, almeno inizialmente, le formiche cercano di prendersi cura dei membri infettati da questo speciale fungo patogeno, ma quando comprendono che non c’è più niente da fare mettono in atto questa specie di eutanasia forzata. Inoltre, nell’eseguire l’uccisione, le formiche emettono anche uno speciale segnale che indica alle altre che è in corso una disinfezione oltre che l’uccisione di un compagno, e che quindi è bene non avvicinarsi. Si tratta di un risultato interessantissimo in quanto fa comprendere che l’intera colonia di formiche si comporta come le cellule che vanno a comporre il sistema immunitario degli esseri viventi.
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