Il declino del numero degli insetti nel mondo sta preoccupando fortemente gli scienziati. Un nuovo studio, pubblicato su Biological Conservation, si concentra proprio sul declino mondiale dell’entomofauna, ossia la biomassa degli insetti che sta diminuendo di una percentuale del 2,5% all’anno, uno declino definito in un articolo sul sito della CNN come “sbalorditivo”. Secondo i ricercatori un terzo delle specie degli insetti è in pericolo. Ciò non riguarda, naturalmente, solo gli insetti: dato che viviamo in un mondo “iperconnesso” anche per quanto riguarda l’ecologia e in special modo le specie animali, questi numeri potrebbero portare al collasso di interi ecosistemi con impatti a dir poco devastanti. L’autore principale dello studio, Francisco Sanchez-Bayo, ricercatore presso l’università di Sydney, sottolinea che la sua ricerca si è interessata in particolare alle interconnessioni tra gli insetti e i vari ecosistemi, in particolare quelli riguardanti la catena alimentare. Dato che gli insetti costituiscono il 70% di tutte le specie animali conosciute, le conseguenze di declini del genere, qualora diventassero sempre più consistenti in futuro, potrebbero essere “catastrofici per non dire altro”. Ma quali sono le cause? Secondo i ricercatori sono da imputare sostanzialmente alla perdita di habitat. Ciò è dovuto, a sua volta, alla conversione di questi habitat in campi per l’agricoltura e in spazi per l’urbanizzazione selvaggia. Quello che preoccupa maggiormente è il declino di quegli insetti considerati come “moderatori” riguardo ai livelli di altre popolazioni di insetti infestanti, veri e propri parassiti, in particolare quelli che sono soliti rovinare le colture. Si tratta di un grosso ecosistema che ad oggi risulta perfettamente in equilibrio e cambiamenti anche poco sensibili potrebbero avere effetti non ancora commensurabili. “Gli insetti sono le piccole creature che governano il mondo”, dichiara Don Sands, un entomologo e scienziato.
Fonte ed altri riferimenti: https://notiziescientifiche.it