Vi è una sottile comunicazione tra api e piante, un linguaggio non verbale che ci sorprende sempre più. La meraviglia della natura ci regala sempre queste splendide scoperte: si chiama Comunicazione Interspecie.
Meccanismo di impollinazione.
Il meccanismo dell’impollinazione è molto veloce, una pianta ha solo tre minuti di tempo preparare il polline per l’ape e far in modo che gli insetti ritornino più volte senza che venga interrotto il meccanismo. La comunicazione interspecie tra api e piante è stata scoperta grazie ad uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel-Aviv, in Israele. Mentre per noi il ronzio delle api potrebbe essere un fastidio o un rumore insignificante, per le piante è un segnale che deve preparare il suo polline, è sorprendente la comunicazione tra piante e api.
Studio della comunicazione interspecie tra api e fiori.
Lo studio che è stato effettuato, consiste in un esperimento dove è viene riprodotto in modo artificiale il ronzio delle api. Grazie a queste frequenze sonore che simulano il ronzio le piante originano delle micro-vibrazioni dei fiori aumentando la produzione di polline. Il fiore in tre minuti deve incrementare la produzione del nettare e anche la sua concentrazione zuccherina che arriva a crescere anche del 20%, tutto ciò per attirare gli insetti e rendere a loro il servizio migliore di impollinazione, e far in modo che possa ritornare. Lo stesso esperimento è stato ripetuto per ben 650 tipologie di specie, è stato analizzato il polline prima e dopo il ronzio e tutte le volte si è avuto lo stesso risultato. Che la pianta e il fiore si prepari in tempi brevissimi per l’impollinazione è importantissimo per il proseguimento di quella specie. Le api e gli insetti impollinatori sono sempre più in pericolo a causa di fertilizzanti, pesticidi e causa dell’inquinamento in generale. La loro tutela è fondamentale per il proseguimento di qualsiasi specie compresa quella umana. “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein.
Fonte: https://www.ambientebio.it