Un nuovo studio apparso su Science of the Total Environment mostra ancora una volta quanto gli alberi e in generale le piante siano interconnesse tra loro quando si tratta di sopravvivere. Si tratta di uno di quei studi che mostrano che gli alberi possono letteralmente comunicare tra loro anche per contrastare i “predatori”. Lo studio, condotto da uno scienziato dell’Università dell’Alberta, si è concentrato sui pini di Lodgepole (Pinus contorta), una specie diffusa soprattutto nell’America del Nord ma che con il tempo è stata “introdotta” anche in paesi scandinavi quali Svezia e Norvegia. Il ricercatore ha scoperto che quando vengono attaccati dagli scarabei del pino, questi alberi rilasciano particolari composti chimici volatili per avvertire gli alberi vicini riguardo alla minaccia. Questi a “messaggi” possono essere decodificati solo da alberi della stessa specie, come riferisce lo scienziato Altaf Hussain che ha condotto lo studio. Non è il primo studio che mostra un sistema di comunicazione tra alberi ma le ricerche passate si sono perlopiù concentrate sui meccanismi basati sulle reti di radici sotto il terreno. Questo e' il primo studio che mostra una forma di comunicazione che avviene tramite sostanze chimiche volatili. Queste sostanze vengono trasferite dagli alberi attaccati agli alberi non ancora attaccati entro 30 metri di distanza tramite un fungo associato allo stesso scarabeo. Questo studio potrebbe aiutare nel mettere in atto un’eventuale forma di contrasto nei confronti degli scarabei del pino mugo che sono una delle minacce più gravi per quanto riguarda le foreste nordamericane, in particolare canadesi.
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