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Continuano le pubblicazioni di studi riguardanti il forte evento di raffreddamento globale che occorse sulla Terra circa 13.000 anni fa. Il cosiddetto Dryas recente, infatti, fu un periodo durato circa 1200 anni di clima molto freddo causato da una veloce glaciazione delle regioni alle latitudini più alte che si contrappose ad una fase di riscaldamento precedente che aveva invece portato ad un certo livello di deglaciazione.

Dryas recente.
Questo evento di raffreddamento, tra le altre cose, portò all’estinzione di varie specie come mammut e mastodonti e favorì l’occupazione del Nordamerica da parte delle popolazioni della cultura Clovis. Già da diversi anni si discute intorno a due questioni riguardanti questo evento: fu effettivamente globale? Da cosa fu causato? Se per la prima domanda gli scienziati sembrano più o meno concordi sul fatto che si trattò di un fenomeno che coinvolse praticamente tutto il mondo, per la seconda domanda, quella riguardante la causa che scatenò il periodo freddo, ci sono molti più dubbi.

Vulcani o impatto di meteorite?
Le due teorie principali che intendono spiegare le cause di questo più o meno improvviso periodo freddo ricadono sulla teoria del vulcanismo o su quella dell’asteroide che impattò sulla Terra. Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università del Texas a Houston, della Baylor University e della Texas A&M University, l’evento di raffreddamento non fu causato da qualcosa che arrivò dallo spazio. I ricercatori hanno riesaminato le grotte del Texas centrale dove ci sono diversi strati sedimentari che hanno ottimamente conservato le firme geochimiche di quel periodo.

Diverse firme geochimiche ripetute.
Secondo i ricercatori queste firme geochimiche corrispondono a quelle dei gas vulcanici e suggeriscono che forti eruzioni vulcaniche debbono essere avvenute in quel periodo, firme che sarebbero state scambiate da altri ricercatori per un fenomeno di impatto meteoritico. “La firma geochimica associata all’evento di raffreddamento non è unica ma si è verificata quattro volte tra 9.000 e 15.000 anni fa”, come spiega Alan Brandon, un professore di geoscienze a Houston che ha guidato lo studio, lasciando intendere che si trattò di eventi ripetuti e non di un evento singolo di impatto.

Eruzioni in buona parte dell’emisfero settentrionale.
A causare il raffreddamento, secondo gli scienziati dietro questo studio, dunque, furono sostanzialmente le potenti eruzioni vulcaniche che si unirono a varie altre cause di tipo climatico che innescarono il processo di raffreddamento globale. Le potenti eruzioni probabilmente avvennero nell’emisfero settentrionale, in Nordamerica e forse anche in Europa.

Fonte: https://notiziescientifiche.it

 

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