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Tra gli avvistamenti di fantasmi, UFO e mostri mitologici ogni tanto c'è sempre qualcuno che giura di aver avuto un nuovo incontro ravvicinato del terzo tipo. Arriva una nuova notizia che ha il sapore di un x-file ma è di fatto un ritrovato scientifico. Un gruppo di paleontologi inglesi, dopo una lunga 'caccia al tesoro' sulle spiagge del Dorset, in una zona ribattezzata dagli addetti ai lavori come il “Jurassic Park” d'Inghilterra, ha trovato una serie completa di ossa con cui ha potuto ricostruire quello che è da molti identificato come l'antenato del Mostro di Lochness.


La ricostruzione, fatta dai 'collezionisti di ossa' Tracey Marler e Chris Moore, ha infatti dato vita allo scheletro di un Plesiosauro, un rettile marino del Giurassico inferiore, di circa quattro metri di lunghezza, dotato di testa piccola, collo lungo e sottile, coda corta e quattro 'zampe' in formato pinna. Praticamente il ritratto del fantomatico mostro marino, almeno secondo i dati ufficiosi raccolti fino ad oggi. Per alcuni dei sostenitori del mito di Nessie infatti, l'ipotesi che sia un sopravvissuto della famiglia dei Plesiosauri è una delle più accreditate, anche se scientificamente improbabile. E, dal suo primo 'avvistamento' datato 1933, molti ritratti del Mostro hanno le caratteristiche tipiche di questa specie. Senza dover scomodare gli agenti Mulder o Scully, questa teoria trova forse le sue origini nella fascinazione che ha da sempre esercitato il Plesiosauro dalla sua scoperta ufficiale, ad opera della paleontologa inglese Mary Anning nei primi dell'ottocento, fino ad ora.

 

Ricostruzione in plastica di un plesiosauro.



Specie affascinante quanto 'raro', a quanto riferito al Telegraph da Richard Edmonds, manager del Jurassic Coast World Heritage Site, che ha eseguito le ricerche in team con il Natural England. Sembra infatti che i resti di Plesiosauri ritrovati fino ad oggi non siano molti: solo dieci gli esemplari conosciuti, con scheletri completi o parziali. Con il 'nuovo' scheletro, la famiglia si allarga e con le ossa ritrovate si è potuto ricostruire un buon settanta per cento dell''originale', cosa che ha lasciato più che soddisfatti i ricercatori: le ossa della testa, le vertebre del collo lungo, la coda e le pinne si sono infatti mantenute in buono stato ed è addirittura possibile vedere i segni del morso di un predatore su alcune ossa. Per chi vuole vedere da vicino uno degli 'ispiratori' di Nessie, i risultati dovrebbero essere presto visibili nel museo di Lyme Regis.

Intanto, gli avvistamenti del mostro scozzese non si fermano: l'ultimo risale a qualche giorno fa quando, durante una crociera sul lago, il sonar di una barca ha rilevato la presenza in acqua di ben cinque 'strane' figure. Il mistero continua.

Fonte: http://www.wired.it

 


 

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