Diciamolo chiaramente, in casi come questo ci vuole davvero molta fantasia e molta inventiva per non riconoscere in questo bassorilievo cambogiano uno Stegosauro. Conoscete forse qualche mammifero vivente che assomigli a quella raffigurazione?
Qui in basso per confronto ho riportato una miniatura di due raffigurazioni di stegosauridi, Esperosauro e Stegosauro.
Di sicuro la testa dello stegosauro in rilievo può lasciare qualche dubbio, ma il resto della raffigurazione corrisponde fin troppo bene ad uno stegosauride, e poi se immaginiamo che l'artista abbia visto di sfuggita un animale in via di estinzione e lo abbia raffigurato a memoria (per quanto erbivoro è pur sempre un essere alquanto spaventoso, come un rinoceronte) è naturale che si sia qualche imprecisione. A chi ben conosce i dinosauri non può sfuggire per altro il fatto che la testa di quello stegosauro non assomiglia a quello di un qualsiasi altro animale mammifero, bensì a quella di un altro "mostro preistorico", ovvero ad un ceratopside, come quello raffigurato in questa fontana di un antico tempio indù. Sembra possibile quindi che l'artista che ha cesellato lo Stegosauro abbia confuso nel ricordo due specie distinte di rettili.
Nella figura accanto lo stegosauro è fotografato nel suo contesto all'interno di una colonna adornata di bassorilievi di un tempio di Angkor Vat (Cambogia) di circa 900 anni fa: si può notare che il bassorilievo in questione è alla stessa altezza degli altri, che non è stato quindi modificato (falsificato) in tempi recenti. Pensate forse che qualcuno abbia sostituito un bel blocco di pietra preesistente raffigurante una lucertola per rimpiazzarlo con un blocco raffigurante lo stegosauro? E che sia riuscito a farlo così bene e così di nascosto? E che lo abbia fatto in un paese dove la dittatura militare non si crea nessuno scrupolo di sparare a vista a chi tentasse di danneggiare le opere d'arte considerate patrimonio nazionale (e grande fonte di introiti)?
Ovviamente chi vuole screditare la valenza di questa raffigurazione temporalmente "fuori posto" (secondo le datazioni e le classificazioni ufficiali) le ha inventate tutte, ad esempio insinuando lo stesso che si tratti di un falso realizzato in epoca moderna, che la zona dove è raffigurato lo stegosauro appare diversa dalle altre, più libera da incrostazioni; in realtà si può notare che quella zona è stata ripulita (e non è stata l'unica) ma le incrostazioni sono rimaste nei recessi, segno dell'antichità ed autenticità del rilievo. Per ulteriori dettagli rimando i curiosi (e gli scettici ad oltranza) a questo ottimo articolo in inglese su un sito creazionista (ribadisco che non sono un fautore della semplicistica storiella della creazione in 6 giorni da parte di un Dio onnipotente, ma non per questo rifiuto i dati e le argomentazioni riportatate da chi non ha le mie stesse identiche convinzioni, e devo dire che quel sito fornisce molti dati di indubbio interesse).
Allora cosa resta da dire ai sostenitori della tesi secondo la quale i dinosauri si sarebbero estinti 60 milioni di anni fa? Ma semplice, ignorare questo reperto che per loro è scomodo è pericoloso. Meglio far finta di niente, ignorare quel bassorilievo, meglio non indagare, anche perché se si indagasse sul serio si potrebbe anche rischiare la carriera. Immaginate uno studente che si ostini a considerare questo reperto la dimostrazione di un'esistenza recente dei dinosauri ... Verrebbe subito ridicolizzato e non potrebbe più fare carriera, perché l'ambiente scientifico sa essere conservatore quanto quello religioso. Fra l'altro pensare ad una coincidenza, un artista particolarmente fantasioso che disegna un "mostro" che casualmente assomiglia allo stegosauro è veramente difficile anche perchè tutti gli altri animali raffigurati in quei bassorilievi sono scimmie, lucertole, bufali ed altri animali reali e tuttora viventi.
In realtà le alternative plausibili sono solo tre, una più scomoda dell'altra per la visione della scienza ortodossa:
1) l'artista ha disegnato una serie di animali che ha avuto modo di vedere dal vivo, e fra questi lo stegosauro.
2) una precedente (e molto avanzata) civiltà aveva già dissepolto le ossa dei dinosauri e ne aveva ricostruito l'aspetto, di modo che (come ai nostri tempi) essi erano ormai entrati nell'immaginario collettivo; dopo la catastrofe che ha posto fine a quella civiltà ancora si sono tramandate per lunghi secoli raffigurazioni e descrizioni di quell'animale
3) la raffigurazione di un animale così simile ad uno stegosauro dipende dal fatto che l'artista ha avuto una percezione extrasensoriale relativa ad un avvenimento del passato remoto.
In teoria nessuna di quelle tre le possibilità è da scartare, ma se l'indizio rappresentato dallo stegosauro cambogiano lo mettiamo assieme agli altri indizi, come ad esempio quello rappresentato dalla statuina qui accanto realizzata diversi secoli fa e reperita (assieme a centinaia di altre statuine di dinosauri) ad Acambaro, o quegli sugli pterosauri, per non parlare delle antiche raffigurazioni di dinosauri su mosaico (a Palestrina) o su graffito (in America, degli indiani Anasazi), e di tutta una serie di altri reperti di cui potete trovare ampia documentazione sui siti creazionisti (che ad onore del vero sono spesso fra i pochi che ne danno notizia, vedi thebible.ca e s8int.com), la prima ipotesi sembra decisamente la più realistica.
Del resto di stegosauridi troviamo tracce anche in antichi scritti oltre che nell'antica arte figurativa. In Irlanda infatti, all’incirca nel 900 d.C., uno scrittore descrisse un incontro con:
“una enorme bestia con spuntoni metallici sulla coda rivolti all’indietro, la testa con la forma simile a quella di un cavallo, le zampe robuste e forti artigli”.
(fonte: “The Great Dinosaur Mystery” ovvero “Il grande mistero dei dinosauri”, di Paul Taylor).
I dettagli della descrizione sopra riportata richiamano fin troppo l’aspetto di dinosauri stegosauridi, come il Kentrosauro e lo Stegosauro.
Nelle antiche cronache troviamo moltissime descrizioni di incontri tra uomini e rettili mostruosi, generalmente denominati “draghi”. Ovviamente nei secoli passati la parola “dinosauro” non era stata ancora coniata, e chi avesse incontrato un rettile di grandi dimensioni, dall'aspetto mostruoso (e per altro in via di estinzione e quindi difficile a vedersi) come avrebbe potuto chiamarlo? La parola drago era ovviamente una delle scelte più probabili. Con questo ovviamente non voglio né posso dimostrare che quell'antica cronaca racconti un reale incontro con un dinosauro, non possiedo la macchina del tempo e quindi non posso verificare. Se però ammettiamo l'ipotesi di un'antica coesistenza fra alcuni grandi rettili (ufficialmente estinti 60 milioni di anni fa) e l'uomo, vediamo che tale ipotesi è plausibile in quanto supportata da molti indizi, alcuni dei quali sono rappresentati appunto da queste antiche cronache. Qui sotto ne riporto ancora una (in realtà ce ne sono diverse altre, alcune le ho riportate nel dossier sugli pterosauri, altre non ho ancora fatto in tempo a tradurle).
“Il venerdì 26 settembre dell’anno del signore 1449, quasi all’ora dei Vespri, due terribili draghi furono visti combattere per circa un’ora, su due colline, una delle quali, nel Suffolk, è detta Kydyndon Hyl e l’altra, nell’Essex, è detta Blacdon Hyl. Uno dei draghi era nero e l’altro rosso maculato. Dopo una lunga lotta il drago rosso l’ebbe vinta su quello nero, dopo di che entrambi ritornarono alle colline summenzionate dalle quali dovevano essere venuti, cioè ognuno tornò al proprio luogo di provenienza mentre molti osservatori ammiravano la scena.”
Fonte: manoscritto custodito nella Library of The Dean and Chapter di Canterbury, di cui ho avuto notizia tramite questo sito.
Nota: la collina di Blacdon è adesso nota come collina di Ballingdon, e la collina Kydyndon è adesso nota come la collina Killingdown a Keddington. Ai piedi di quest’ultima si trova un zona erbosa nota come Sharpfight Meadow).
E come non ricordare i mostri rettiliformi descritti nella Bibbia, uno dei quali rammenta fin troppo i saurischi dal lungo collo (erbivori come il Brontosauro per intenderci)? Ma di queste cose spero di parlare in un altro articolo appena possibile. Nel frattempo vi invito a leggere il mio dossier su pterosauri e draghi.
Fonte: http://scienzamarcia.altervista.org