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La Stygocapitella subterranea (nell'immagine il corpo completo e vari dettagli) non si differenzia molto a livello morfologico dalla Stygocapitella australis.



Una delle cose basiche che ci ha insegnato l’evoluzione è che, con il passare del tempo, le forme del corpo degli esseri viventi tendono a cambiare. Non è però il caso di due specie di vermi anellidi, appartenenti entrambe al genere Stygocapitella, che possono essere trovati un po’ in tutte le spiagge sabbiose del mondo. Nel corso di 275 milioni di anni, queste due specie (Stygocapitella subterranea e Stygocapitella australis) si sono evolute in maniera distinta ma entrambe non hanno mostrato alcun segno di cambiamento morfologico dal momento in cui le due specie hanno subito la biforcazione e la differenziazione. Un team di ricercatori guidato dai biologi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Oslo ha analizzato proprio queste specie di vermi in cui il cambiamento a livello evoluzionistico sembra essere del tutto arrestato. Le due specie di Stygocapitella prese in esame si sono divise in due specie nel momento in cui in giro c’erano dinosauri come lo stegosauro o il brachiosauro, circa 275 milioni di anni fa. Tuttavia, da allora, queste due specie (perché di due specie si tratta, dato che i ricercatori le hanno analizzate anche a livello genetico) non mostrano differenze morfologiche distinte. L’aspetto può comunque trarre in inganno: attraverso le indagini molecolari, i ricercatori hanno infatti confermato che sono geneticamente distinte e possono essere considerate del tutto due specie isolate. La cosa che sconcerta è che i taxa più strettamente correlati a questi due vermi si sono invece evoluti differenziandosi in maniera significativa a livello morfologico. I ricercatori sono giunti alla conclusione che la formazione di più specie a partire da una genitrice non è necessariamente accompagnata da cambiamenti morfologici oltre a quelli di tipo genetico o molecolare. Secondo gli stessi ricercatori, la mancanza di cambiamenti morfologici in queste due specie, un fenomeno che comunque non è riservato solo questi due vermiciattoli ma che è stato riscontrato anche in altre specie di solito denominate “specie criptiche”, molto probabilmente è dovuta all’ambiente che i due vermi frequentano, quello della sabbia, e che sostanzialmente non è cambiato per nulla nel corso di tutti questi milioni di anni. In effetti le spiagge sono rimaste quelle di centinaia di milioni di anni fa e anche a livello di minerali che le compongono non si differenziano da allora. Adattandosi ad un ambiente del genere, la linea dell’evoluzione di questi due termini non ha ritenuto di dover sfruttare eventuali cambiamenti casuali a livello morfologico a proprio vantaggio e ciò non ha portato ad alcun cambiamento fisico. Lo studio, intitolato “Decelerazione dell’evoluzione morfologica in un complesso di specie criptiche e suo legame con la stasi paleontologica”, è stato pubblicato sulla rivista Evolution.

Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it

 


 

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