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Questo caso, che figura nel rapporto Condon tra quelli inesplicabili, è stato citato e studiato per quarant’anni. Il fisico James Mac Donald, ha pubblicato i risultati della sua inchiesta nel 1971 nella rivista “Astronautics and Aeronautics” e il giornalista Philippe Klass si é sforzato, a modo suo, di dare, nel 1976, un’interpretazione dei fatti, anche se banale e molto discutibile. Questa sua interpretazione è stata smentita, essenzialmente, al termine di un inchiesta approfondita, resa nota verso la fine del 1977, in un memoriale del ricercatore in tecnica aerospaziale Brad Sparks.

Riassumiamo qui le sequenze più importanti del caso, che ci mostrano un oggetto volante non identificato, luminoso, avvistato di notte non solo visualmente, ma rilevato anche dal radar, poiché emetteva degli impulsi a microonde. L’RB 47 è un bombardiere il cui vano bombe è stato modificato per poter accogliere tre uomini e le apparecchiature che permettono di identificare le emissioni radar dal suolo e di individuarne la direzione. Nel sud degli Stati Uniti, dove l’aereo effettuava, quel giorno, un volo di addestramento, numerose stazioni radar emettevano dei segnali la cui frequenza era vicina ai 3000 MHz. Gli impulsi avevano una durata di 1 microsecondo, si succedevano ogni 600 microsecondi e i radar scandagliavano l’orizzonte quattro volte al minuto. Tre ufficiali (pilota, copilota e navigatore) si trovavano in cabina di pilotaggio e potevano quindi vedere all’esterno. Tutti e sei, gli uomini dell’equipaggio furono interrogati da Mac Donald nel 1969. Essi affermarono che il primo inconveniente si produsse, probabilmente, verso le 09:30 TU (03:30 ora locale) del 17 luglio 1957 al disopra del Mississippi, allorché l’aereo, risalendo dal Golfo del Messico verso il nord, abbordava la costa un po’ ad est del delta del Mississippi e volava a Mach 0,75. Il Capitano Mac Clure, individuò sul suo schermo radar un segnale corrispondente ad una sorgente di microonde pulsanti situata a ore cinque (dietro e a destra del RB 47) che sorpassava rapidamente l’aereo, gli girava intorno, per ripartire sulla sua sinistra in senso opposto. Una sorgente, dunque, aerotrasportata e supersonica. Mac Clure notò che le caratteristiche del segnale erano come quelle dei sopracitati radar al suolo, ad eccezione della durata degli impulsi, che erano di due microsecondi. Egli non segnalò subito questa stranezza, pensando che si trattasse solo di un problema dovuto al cattivo funzionamento della strumentazione: all’epoca non esisteva, né negli Stati Uniti né in Russia, un aereo supersonico in grado di trasportare un radar il cui segnale possedesse le caratteristiche osservate.

Alle ore 10:00 TU, mentre l’aereo sorvolava la Louisiana, il comandante Chase, pilota e il capitano Mac Coyd, copilota, videro una luce intensa, di un bianco bluastro, dirigersi verso di loro per poi saltare repentinamente dalla loro sinistra alla loro destra e sparire mentre era ad ore 2. Klass, in seguito, ammise che quell’oggetto poteva anche essere un meteorite la cui traiettoria provocò un illusione ottica ma, sul momento, Chase e Mac Coyd, discutendo tra loro, si domandarono se fosse un UFO. Mac Clure, ascoltandoli, si ricordò della sua precedente osservazione e ricercò, sul radar, un segnale della stessa natura. Trovò questo segnale alle 10:30 TU, identico al precedente e proveniente proprio da ore 2. Non  poteva trattarsi del segnale di un radar di terra, perché la sua direzione restava invariata benché l’aereo proseguisse lungo la sua rotta. L’aereo entrò nello spazio aereo del Texas e fu alla portata del radar “Utah”, situato presso Dallas. L’equipaggio fece rapporto a Utah che, in effetti, intercettò contemporaneamente un aereo ed un “oggetto” che si manteneva a distanza costante di 18 km da questo.

 Alle 10:39, sempre sopra il Texas, il comandante Chase vide una luce rossa di grandi dimensioni a ore 2, 1.500 m più in basso del suo aereo. L’aereo volava a 10.500 m d’altitudine ed il cielo era perfettamente chiaro. Benché il comandante non abbia potuto determinare né la forma né la grandezza dell’oggetto, ebbe la netta impressione che la luce era emanata dalla sua parte superiore. Un minuto dopo, ricevette l’autorizzazione ad inseguire l’oggetto. Utah l’informò che l’oggetto accompagnava i suoi movimenti, mantenendosi sempre ad una distanza costante di 18 km.

Alle 10:42, Chase accelerò e vide l’oggetto rosso virare a destra in direzione di Dallas; ciò fu confermato da Mac Clure. Verso le ore 10:50, un pò ad ovest di Dallas, l’oggetto si arrestò e sparì simultaneamente dagli schermi radar (sia di terra sia di bordo)! La sparizione dell’oggetto dallo schermo radar, strabiliante per l’epoca, è meno stupefacente ai nostri giorni, poiché evoca le tecniche di invisibilità attualmente in uso. Alle 10:52, Chase vide l’oggetto in discesa rapida, a circa 4.500 m di altitudine. Effettuò con il suo RB 47 una picchiata, scendendo da 10.500 m a 6000 m. L’UFO, allora, scomparve simultaneamente dalla vista, dal radar di Utah e dallo schermo di Mac Clure. Alle 10:57, sempre nelle vicinanze di Dallas, l’oggetto riapparve sullo schermo di Mac Clure e Utah indicò che aveva redatto un rapporto CIRVIS (Communications Instructions for Reporting Vital Intelligence Sightings ) si trattava di un rapporto radio urgente e segreto, destinato al Comando della Difesa Aerea, obbligatorio in caso di osservazione di un oggetto aereo non identificato da parte dell’aviazione militare.
 
Alle 10:58, il pilota ritrovò un contatto visuale a ore 2. Qualche minuto più tardi, a corto di carburante, decise di rientrare e mise la prua a nord, puntando verso Oklahoma City. L’oggetto allora si piazzò dietro l’aereo, a 18 km di distanza come precisò la base Utah, che fece decollare due caccia per intercettarlo. L’UFO, volando più basso dell’RB 47 e stando dietro di lui, non poteva essere visto dalla cabina di pilotaggio, ma fu rilevato sullo schermo di Mac Clure fin quasi sulla verticale di Oklahoma City, ormai fuori della portata del radar dell’Utah. Alle 11:40 sparì improvvisamente e definitivamente anche dallo schermo radar dell’aereo. Erano le 12:30, quando l’aereo atterrò alla base aerea di Forbes.

Fonte: https://francocacciapuoti.blogspot.com

 


 

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