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La razza umana si contraddistingue per alcuni difetti. E potrebbe aver avuto origine al di fuori di questo mondo. "Siamo tutti malati cronici", afferma Ellis Silver, un ecologista americano. "Infatti, se si può trovare una sola persona al 100 per cento in forma e sana e non è affetta (forse nascosta o non dichiarata) condizione o disturbo ne sarei molto sorpreso. Io non sono stato in grado di trovare nessuno”.

 

 

Si deve ad una piccola sonda lanciata in un volo ad alta quota quest'anno la scoperta di forme di vita microscopiche che sembravano non essere proprie di questo mondo. Ovviamente, all'istante si è riacceso il dibattito se la vita sulla Terra si sia formata su questo pianeta o da qualche altra parte, nel cosmo.

Molti scienziati hanno sostenuto che la vita abbia avuto origine su Marte. L'ipotesi trova riscontro in un minerale trovato su alcuni meteoriti marziani, ritenuti essenziali per la genesi della vita. Silver non suggerisce una risposta effettiva, ma una possibilità: quella che i primi pre-umani, come l'Homo erectus, si siano incrociati con un'altra specie. E, non da ultimo, suggerisce anche diverse possibili origini, tra cui Alpha Centauri.

Un altro esperimento, invece, ha mostrato come gli amminoacidi possano essere giunti sulla superficie del nostro pianeta a causa di forti impatti con le comete. Il che suggerisce che la vita potrebbe essere diffusa nel sistema solare.

Ma il dottor Ellis Silver, dal canto suo, sostiene che gli esseri umani possano essere essi stessi gli alieni. Silver offre numerose argomentazioni, tutte basate sulla fisiologia umana. Queste suggeriscono che l'uomo non si sia evoluto insieme alle altre forme di vita sulla Terra, ma sia giunto da molto lontano, portato sulla Terra dagli alieni e di recente, poche decine di migliaia di anni fa. "L'umanità è presumibilmente la specie più sviluppata del pianeta, eppure è sorprendentemente inadeguata e mal equipaggiata per l'ambiente della Terra: viene danneggiata dalla luce del sole, possiede una forte avversione per i cibi naturali, evidenzia alti tassi di malattie croniche, e molto altro”, argomenta Silver.

Le affermazioni di Silver si riferiscono ad alcune malattie croniche o disturbi che affliggono l'essere umano, come ad esempio il semplice e comune mal di schiena che potrebbe essere l'evidenza del fatto che possiamo esserci evoluti su un pianeta con gravità più bassa. Un altro nesso che fa riferimento ad un tratto tipico umano è il fatto che le teste dei bambini “sono così grandi che le donne hanno difficoltà a partorire, in special modo in epoche precedenti, e questo era spesso fatale per la madre, il figlio o entrambi. Nessun'altra specie autoctona su questo pianeta ha questo problema", spiega l'ecologista.

Le opinioni sono discordi. Alcuni esperti hanno confrontato le teorie di Silver con quelle di altri studiosi. Secondo la teoria comune, molti dei problemi che affliggono la razza umana deriverebbero dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti nell'attesa di un giorno di 25 ore, sebbene quello terrestre sia solo di 24 ore. Lo rivelano i disturbi del sonno ed altre malattie croniche. Ad ogni modo, questa non è una condizione prettamente moderna. Gli stessi fattori potrebbero, infatti, essere rilevati nella lineare evoluzione della storia del genere umano sulla Terra.

Federica Vitale

Fonte: http://www.nextme.it

 


 

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