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Dopo la fine della seconda guerra mondiale, fu coniato il termine UFO, acronimo che tradotto in italiano significa oggetto volante non identificato. Questa terminologia non indica necessariamente la presenza extraterrestre, ma più semplicemente la mancanza di identificazione di un oggetto, che non esclude a sua volta anche l’ipotesi aliena dalla casistica ufologica internazionale. Non esiste però soltanto una tipologia di veicolo (il classico disco volante), esistono invece diverse tipologie di oggetti non identificati, di svariate forme e misure, spesso appartenenti a categorie avvistate in tutto il mondo e quindi abbastanza comuni, più raramente appartenenti a casi unici e ancora più inspiegabili.

 

 

Tra i vari oggetti di natura tecnologica, ne esistono anche di natura non ben definita e questi vengono identificati per lo più in due categorie: gli oggetti energetici o eterei e gli oggetti biologici, che a seconda della forma, prendono nomi differenti. Alcuni dei nomi di uso più comune all’interno della fenomenologia ufologica, sono i termini: EBE, Ebani, Flying worms, Rods e Critters. Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.

In origine il termine EBE, fu utilizzato dal 1947 per descrivere i cosiddetti Grigi, ovvero la presunta razza extraterrestre più conosciuta e più documentata dalle testimonianze di addotti ed avvistatori di UFO. Il termine fu coniato in seguito all’incidente di Roswell, nell’omonima cittadina del New Mexico, dove si presume furono recuperati i corpi delle prime EBE ed uno dei primi velivoli extraterrestri. Oggi con questo termine, si indicano invece tutte le forme di vita aliene che nell’ambiente ufologico e New Age vengono discusse.

Il termine Ebani, che significa “entità biologica aerea non identificata”, fu invece coniato in Sudamerica, in seguito ai primi avvistamenti di oggetti vermiformi e serpentiformi avvistati in Messico nei primi anni ‘90. Quello che era iniziato come un fenomeno raro, prese pian piano forma, diffondendosi in tutto (o quasi) il Sudamerica, fino a divenire un fenomeno quasi giornaliero. Studi ufologici effettuati negli ultimi anni, hanno dimostrato che oltre il 90% di questi casi rappresentano dei falsi elaborati su video reali, che non mostrano forme di vita extraterrestri, bensì enormi grappoli di palloncini legati tutti insieme a formare un elemento a forma di lombrico. Ciò non toglie che una minima percentuale di questi avvistamenti sia reale e mostra interessanti avvenimenti come la fuoriuscita da questi oggetti di altri più piccoli, di forma circolare, che si comportano come i piccoli giocherelloni di una cucciolata.

 

Presunto ebani.



Per quanto riguarda il termine Flying worms (letteralmente “vermi volanti”), invece, parliamo sempre dello stesso fenomeno degli Ebani, ma in questo caso il termine è anglosassone ed è utilizzato principalmente in Europa.

La casistica europea di questi avvistamenti di “vermi volanti”, al contrario di quella sudamericana indica che il 90% dei rarissimi Ebani avvistati sono reali e non palloncini come nella maggior parte dei casi americani. Questa differenza è probabilmente riscontrabile con facilità, per il semplice fatto che in sud America, ed in particolar modo in Messico, durante i festini è uso lanciare questi grappoli di palloncini -a volte lunghi anche centinaia di metri- in gran quantità.

Abbiamo anche visto un altro termine divenuto ormai noto e discusso non solo dagli ufologi ma anche da appassionati, che in certi casi, ne hanno fatto un cavallo di battaglia, stiamo parlando dei Rods.

 

Presunti rods.



Per prima cosa dobbiamo dire, che questo termine non è stato coniato in epoca moderna, con la scoperta del regista sudamericano Jose Escamilla – che sarebbe stato il primo a riprenderli nei video durante i suoi documentari nelle caverne amazzoniche – ma al contrario il fenomeno era già conosciuto, almeno dagli anni ‘50. I primi “documenti” che mostrerebbero un Rod, sono foto ufficiali delle agenzie spaziali di tutto il mondo che mostrano questi oggetti nelle foto scattate alla luna e ad altri pianeti del sistema solare a noi vicini. Il termine Rod quindi, non indicava i presunti esseri trasparenti e velocissimi di epoca moderna, ma è un termine che quasi certamente indicava quelli che oggi vengono chiamati Flying Worms. In epoca moderna la scarsa conoscenza della fotografia e degli effetti visivi naturali che possono emergere al suo interno (come del resto anche nei video), hanno portato a far credere da una parte che molti avvistamenti di macchie nere sfumate siano UFO quando invece si tratta di insetti, dall’altra, hanno portato a pensare che il velocissimo effetto del volo degli insetti e in alcuni casi anche di volatili come i pipistrelli, possano essere Rods. In effetti se confrontati con le immagini di ricostruzioni di tali forme di vita sconosciute, il volo di questi animali coincide alla perfezione. Ciò non significa che tali creature non esistono, o che siano da rivalutare i casi analizzati che ne discutono, così come non significa che non ci siano collegamenti tra il Rod degli anni ‘50, gli Ebani e i più moderni Rods.

Per concludere questo piccolo excursus nel mondo delle presunte forme di vita aliene in visita nel nostro pianeta senza bisogno di tecnologie, parleremo dei “Critters”, la meno conosciuta ma più importante presunta forma di vita extraterrestre finora avvistata nello spazio e nella nostra atmosfera.

 

Presunto critters degli anni ’50.



I Critters (che nulla hanno a che fare con i mostriciattoli del film) sono delle vere e proprie amebe giganti. Queste forme di vita aliene sono teorizzate sin dagli anni ‘20-‘30 da scienziati e scrittori, un esempio eclatante lo abbiamo con il libri di Desisderius Papp ed esisterebbero foto e documenti che ne dimostrano l’esistenza sin dall’inizio dell’era spaziale; in particolar modo in rete è possibile visionare alcune foto degli anni ‘50-‘60-‘70, molte delle quali effettuate da astronomi o addirittura dalla NASA. Uno dei casi più eclatanti di avvistamento di queste creature aliene avviene durante la missione dello Shattle STS 75, quando gli astronauti, durante l’esperimento di rilascio di un cavo lungo circa 20 km, rimangono stupiti, dalla miriade di oggetti di forma quasi perfettamente circolare, semi trasparenti e di grandissime dimensioni (descritti poi come amebe), che si muovono in modo palesemente intelligente intorno al cavo, come incuriositi da ciò che sta accadendo.

 

Presunte creature aliene riprese durante la missione dello Shattle STS-75.



Seppur in molti abbiano tentato di dimostrare che ciò che si vede dal video dell’STS 75, non mostra forme di vita extraterrestri (portando anche significativi esempi di altri eventi astronautici che ingannarono i sensi di questi uomini non abituati alla vita spaziale, per esempio detriti spaziali e particelle di ghiaccio) nessuno, è mai riuscito a giustificare in tutti gli aspetti tale fenomeno, al contrario emergono sempre nuovi studi che appoggiano la tesi “vita aliena”.

 

Presunti critters ripresi durante le missioni spaziali

Il fenomeno dei Critters è stato anche registrato all’interno della nostra atmosfera, ed esistono foto (soprattutto in bianco e nero) che li mostrerebbero. La persona che ha più documentato tale tipologia di fenomeno è uno scienziato della fotografia “Trevor James Constable” che a partire dagli anni ’50 effettuò decenni di studi fotografici, dai quali emerse un nuovo acronimo ufologico “UFC” che indica in specifico i “Critters Volanti non Identificati”. Inoltre non dobbiamo dimenticare, che esiste tutta una casistica che non può essere classificata all’interno di questi gruppi di oggetti volanti non identificati di possibile carattere biologico, alcuni dei quali anch’essi avvistati e fotografati ovunque nel mondo ed in diversi decenni del secolo scorso; giusto per fare un esempio vorremmo ricordare i casi di avvistamento di gigantesche meduse volanti ed altri oggetti che tanto ricordano animali marini.

Pubblicato il 01/10/2014 da Gabriele Lombardo

Fonte: http://www.seven-network.it

 


 

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