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 Un nuovo interessante studio, pubblicato sull’Astronomical Journal, riprende in considerazione il tema riguardante eventuali civiltà extraterrestri intelligenti che ci stanno monitorando da lontano, un’evenienza che potrebbe essere anche una risposta noto paradosso di Fermi.

Alieni non vogliono essere individuati.
Il fisico James Benford, ricercatore indipendente nel settore del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), pone sul tavolo un’interessante teoria. Dato che per molti anni non abbiamo avvertito la presenza di civiltà aliene intelligenti, potrebbe profilarsi l’ipotesi secondo cui gli alieni non vogliono essere individuati. Questi ultimi potrebbero si sarebbero limitati a mandare delle sonde per monitorarci ed osservarci da vicino. Mandare una sonda per monitorare da vicino un pianeta sul lungo periodo non è però una cosa semplicissima: la sonda stessa dovrebbe seguire l’orbita del pianeta in maniera stabile e senza avvicinarsi troppo ad esso per non essere avvistato.

Oggetti co-orbitali della Terra.
Queste sonde, per ottenere questo scopo, dovrebbero orbitare intorno al Sole più o meno alla stessa distanza dell’orbita terrestre e possibilmente seguendo da vicino la Terra. Si tratta di caratteristiche proprie dei cosiddetti “oggetti co-orbitali” della Terra. Sono oggetti spaziali, di solito piccoli pezzi di roccia, che orbitano intorno al Sole con un’orbita molto simile a quella della Terra in termini di distanza e velocità.

Oggetti relativamente facili da esaminare.
Come dichiara lo stesso Benford, si tratta di oggetti che “stanno girando intorno al sole allo stesso ritmo della Terra, e sono molto vicini”. Proprio per la loro vicinanza e per il fatto che ruotano intorno al Sole più o meno alla stessa velocità della Terra, risulterebbero facilmente “esaminabili” da parte nostra, dunque perché non tentare? Concentrarsi su questi oggetti potrebbe inoltre risultare interessante anche sotto il mero profilo scientifico dato che si sa ancora molto poco riguardo alla loro natura.

Si sa molto poco di questi oggetti.
Il primo oggetto co-orbitale, per esempio, fu scoperto solo nel 1997 e da allora ne sono stati scoperti solo altri 14, tutte scoperte avvenute dopo il 2010. Il più vicino di essi è posto ad una distanza comparabile a 38 volte quella che separa la Luna dalla Terra. Come gli altri oggetti co-orbitali, anche questo sembra quasi “bloccato” in un’orbita che sembra imitare quella della Terra dalla quale resta più o meno sempre alla stessa distanza.

Perfetti come “satelliti” spia a debita distanza.
Proprio per queste caratteristiche, secondo lo stesso Benford, oggetti del genere sarebbero perfetti: basterebbe far atterrare una sonda su di loro per monitorare senza fatica un intero pianeta e senza che ci si debba avvicinare troppo mettendo in orbita intorno ad esso un vero satellite spia.

Fonte: https://notiziescientifiche.it

 

 

 

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