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Microbi terrestri nello spazio. E' così che la vita viaggia nel cosmo

Un team di astronomi dell'Armagh Observatory e dell'Università di Cardiff, in Galles, sostiene che i microbi terrestri sono in grado di diffondersi nella galassia, portando eventualmente la vita su altri mondi. I batteri potrebbero viaggiare a bordo di rocce scaraventate nello spazio in seguito all'impatto di un asteroide o di una cometa. I calcoli degli scienziati indicano che i microbi sarebbero perfettamente in grado di uscire dal nostro sistema solare e di raggiungere altre regioni della galassia. Lo studio è stato presentato in due articoli indipendenti pubblicati sulla rivista "Monthly Notices of the Royal Astronomical Society". Una delle implicazioni della ricerca è che la vita può diffondersi da pianeta a pianeta, e pertanto potrebbe non aver avuto origine sulla Terra. I ricercatori Max Wallis e Chandra Wickramasinghe hanno calcolato che i detriti terrestri, lanciati nello spazio in seguito a un impatto gigantesco, possono venire incorporati negli strati ghiacciati esterni delle comete. Dopo centinaia di milioni di anni, alcune di queste comete raggiungono infine la fascia di Edgeworth-Kuiper, una regione che ospita piccoli mondi fatti di roccia e ghiaccio. Poiché da qui le comete si perdono gradualmente nello spazio interstellare, alcune potrebbero raggiungere nubi di gas e polvere che costituiscono nuovi sistemi planetari in formazione. Qui i microbi intrappolati verrebbero liberati e, se le condizioni fossero quelle giuste, introdurrebbero la vita sulla superficie di pianeti primitivi. Secondo Wallis e Wickramasinghe, i microbi sarebbero in grado di sopravvivere lungo un viaggio di centinaia di milioni o addirittura miliardi di anni: lo dimostra la recente scoperta di microbi che sono sopravvissuti per periodi di tempo simili all'interno di rocce terrestri.

Fonte: http://www.giornaletecnologico.it

 

 

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Quante volte abbiamo sentito dire che potrebbe essere stata una cometa a portare i semi della vita sulla Terra. Ma esiste anche una remota possibilità che sia ora il nostro pianeta a portare la vita nello spazio? William Napier, astronomo dell'Osservatorio irlandese di Armagh, pensa di sì, come spiega in una articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature. Per quello che ne sappiamo, la collisione tra la Terra e un piccolo asteroide potrebbe scagliare nello spazio rocce contenenti microrganismi. Questi dovrebbero però sopravvivere all'impatto e successivamente all'intensa radiazione solare. Un evento ritenuto improbabile a meno che la roccia, per qualche motivo, non riesca ad allontanarsi in tempo dal Sole, altro evento altamente improbabile. Secondo Napier c'è però un mezzo di trasporto che può facilmente riuscire nell'impresa: la polvere interplanetaria. La Terra attraversa in continuazione nubi di polvere e i calcoli dello scienziato dimostrano che qualche microrganismo, una volta scagliato nello spazio, potrebbe essere catturato da uno di questi granelli. Sempre secondo i calcoli, è possibile che la pressione esercitata dalla radiazione solare riesca ad allontanare rapidamente questi granelli. Basterebbero 70mila anni per percorrere sei anni luce: sufficienti per sopravvivere e raggiungere le stelle vicine.

Luca Nobili

Fonte: http://www.pd.astro.it

 


 

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