L'acqua è un requisito per la vita sulla Terra. Ma in altri mondi, molto più fredde, la vita potrebbe esistere oltre i limiti della chimica a base d'acqua. Da questo presupposto e con una visione fantasiosa e allo stesso tempo e rigidamente scientifica, ingegneri chimici e astronomi della Cornell University hanno elaborato un modello di vita che potrebbe svilupparsi in un mondo freddo e inospitale come Titano, la luna gigante di Saturno. Il lavoro è condotto da chimici esperti di dinamica molecolare Paulette Clancy e James Stevenson, uno studente laureato in ingegneria chimica. Co-autore del documento è Jonathan Lunine, direttore del Centro di Cornell per Radiofisica e ricerca spaziale. Titano o no, l'ipotesi proposta da Stevenson, Lunine e Clancy apre alla ricerca della vita nello spazio una prospettiva nuova: ripensare la forma della vita, fin nei suoi più minuti dettagli funzionali, potrebbe veder aumentare esponenzialmente i luoghi nei quali andarla a cercare.