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Si pensa che la prima forma di vita extraterrestre che un giorno riusciremo a trovare sarà di forma batterica o comunque microbica. Un nuovo interessante articolo di Gizmodo analizza però la possibilità che la prima forma di vita, molto semplice e basilare, che potremmo un giorno andare a trovare potrebbe essere una di tipo non cellulare, ossia quella di un virus, possibilità che non molti astrobiologi hanno mai preso in considerazione.

E sbagliando, secondo l’autore dell’articolo; i virus rappresenta la forma di vita più diffusa sulla Terra, con migliaia di specie riconosciute ma con milioni esistenti e mai riconosciute, nonché mai osservate al microscopio. Risulta dunque d’uopo prendere in considerazione la possibilità che, un giorno, potremmo trovare virus extraterrestri su altri mondi, esopianeti oppure esolune, nonché asteroidi di varia natura. Organismi del genere, infatti, proprio come avviene sulla Terra, potrebbero adattarsi praticamente ad ogni ambiente.

L’idea è arrivata grazie ad un nuovo studio pubblicato su Astrobiology, prodotto da Kenneth Stedman della Portland State University. Secondo questo studio, gli astrobiologi dovrebbero prendere in seria considerazione la possibilità che virus o forme di vita molto basilare di tipo non cellulare possono esistere addirittura in massa in tutto l’universo. A tal proposito lo stesso scienziato propone una nuova disciplina, l’astrovirologia, e si augura ancora vengano prodotti strumenti scientifici adeguati per la ricerca di virus alieni.

Nonostante la differenza tra i virus e le altre forme di vita microbica non sia ben definita neanche oggi, i virus possono essere considerati entità viventi i cui genomi, composti più che altro da acido nucleico, si replicano sono all’interno di cellule viventi andando a riprogrammare letteralmente queste ultime.

Questo porta a domandare: se i virus per vivere hanno bisogno di un elemento ospitante, nel caso della Terra altre cellule viventi, che senso ha cercare un essere vivente la cui esistenza è sottesa all’esistenza di un altro essere vivente? A tal proposito le cose potrebbero cambiare: i virus così come li conosciamo sulla Terra potrebbero adattarsi ad elementi “ospitanti” di natura non biologica e potrebbero replicarsi, per esempio, in ambienti quali terreno o acqua così come avviene per un seme.

 

Fonte ed altri link: http://notiziescientifiche.it

 


 

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