Da quando sono stati scoperti gli esopianeti intorno alla stella TRAPPIST-1, una nana rossa distante circa 40 anni luce, numerose speculazioni o riflessioni sono state fatte riguardo all’eventuale presenza di vita su uno o su più pianeti del sistema stellare. Una nuova ricerca analizza però la possibilità che la vita, presente inizialmente su uno dei pianeti del sistema, potrebbe poi essere stata trasferita, tramite il naturale scambio di materiali tra pianeti di uno stesso sistema stellare, da un pianeta all’altro secondo il fenomeno conosciuto come panspermia. Secondo Sebastiaan Krijt, uno degli autori dello studio apparso su Astrophysical Journal Letters e ricercatore dell’Università di Chicago, lo scambio di materiale tra pianeti adiacenti nel sistema TRAPPIST-1 potrebbe essere reale e anche abbastanza frequente. Gli scambi avverrebbero così come avviene nel sistema solare (ad esempio tra la Terra e Marte): quando un asteroide o una cometa impatta la superficie di uno dei pianeti lancia nello spazio diverse quantità di materiali ad una velocità tale che lo stesso materiale riesce ad allontanarsi dal tiro gravitazionale del pianeta. Tuttavia lo stesso impatto non riuscirebbe a distruggere le forme di vita di tipo batterico. Inoltre lo stesso viaggio da un pianeta all’altro risulterebbe essere abbastanza breve tanto da permettere alle colonie batteriche di continuare a vivere e a riprodursi. Secondo i ricercatori, il processo di scambio di vita da un pianeta all’altro potrebbe avvenire in un periodo di soli 10 anni. Naturalmente questa evenienza potrebbe essere una cosa normale anche in molti altri sistemi solari con esopianeti presenti nella fascia abitabile.
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