La Cina ha ufficialmente assunto la capacità di proiezione globale con i suoi droni armati a lungo raggio. Fino ad oggi, i droni cinesi come il CH-3 e CH-4 della famiglia Rainbow non erano in grado di svolgere quella che viene chiamata tecnicamente come “remote split operation”. La connessione in remoto avveniva soltanto tramite comunicazioni dirette line-of-sightcon la stazione di terra. Ciò obbligava, necessariamente, una vicinanza dell’operatore alla zona operativa. Nonostante il successo delle vendite internazionali (Myanmar, Arabia Saudita, Nigeria, Iraq, Egitto), tale gap limitava l’utilizzo delle piattaforme cinesi a poche centinaia di chilometri dalla loro base.
Gli ultimi test hanno dimostrato l’acquisizione del controllo satellitare per i droni cinesi. Due diversi test di fuoco sono stati condotto con successo da un drone CH-4 che ha lanciato missili anticarro contro obiettivi ad oltre mille chilometri di distanza dalla stazione di controllo. E’ quindi corretto parlare di capacità di attacco globale per gli UCAV cinesi.
La piattaforma CH-4B pesa 13500 kg ed è in grado di trasportare una carico utile di 354 kg. La sua autonomia è di 35 ore mentre è in grado di lanciare missili da 5mila metri di altitudine. E’ innegabile una certa somiglianza con il Reaper USA (il disegno del drone cinese è praticamente identico a quello statunitense).
Implementa sensori elettro-ottici per una migliore capacità multispettrale, software per il monitoraggio e l’identificazione dei bersagli in movimento ed una guida inerziale per migliorare la precisione e la sua posizione di accertamento in condizioni avverse. La sua nuova torretta ha una fotocamera digitale che trasmette ad una risoluzione di 1080p in grado di identificare il volto di un uomo a 20 km di distanza. Non sarebbe azzardato ipotizzare l’inizio di operazioni satellitari a lungo raggio per i clienti dei droni cinesi.
È solo un passo evolutivo, prima riservato solo a pochi, nella storia della proliferazione dei droni. Il controllo satellitare, annulla la presenza logistica di riferimento ed estende la portata di una stazione controllo locale. Tali capacità dimostrano i progressi cinesi nella tecnologia satellitare per il controllo a distanza ed una crescente fiducia nell'utilizzo degli asset di comunicazione orbitali a sostegno delle attività di difesa, come, ad esempio, le correzioni per i missili anti-nave ed il supporto alle operazioni speciali.
Fonte: http://www.difesaonline.it