Il Pentagono pensa al ruolo strategico che potrebbe affidare ad un aereo passeggeri capace di raggiungere la velocità supersonica. A 15 anni dall’ultimo volo del Concorde, tre team di esperti stanno perseguendo l’obiettivo di riportare in aria un vettore da trasporto capace di superare la velocità Mach 2. Questo perché i militari statunitensi potrebbero averne bisogno. L’agenzia spaziale americana, Nasa, e due compagnie private – Aerion Supersonic e Boom Supersonics – stanno portando avanti degli studi di sviluppo, condotti da squadre indipendenti, per scoprire se è possibile dotare le forze armate americane o le agenzie governative di una flotta di aerei per il trasporto passeggeri capaci di volare a velocità supersonica. L’obiettivo sarebbe metterli in linea per la metà del prossimo decennio. Intanto l’amministrazione Trump starebbe lavorando alla revoca del ban imposto ai voli supersonici di linea dopo l’incidente che decretò la fine del “viaggio supersonico civile”. Ad accendere l’interesse del Pentagono sarebbe la possibilità di sfruttare le capacità di questo velivolo in missioni di una certa importanza. Il viaggio a velocità supersonica potrebbe fornire infatti un ausilio importante per risolvere situazioni di crisi, come portare ufficiali di alto livello sul luogo degli eventi per prendere decisioni tempestive sul campo; trasportare e recuperare eventuali squadre di salvataggio di ostaggi; inviare con tempi estremamente ridotti team per la ricerca e per il soccorso o squadre di operatori speciali in ogni angolo del globo in poche ore. “Pochissime persone si rendono conto che il salvataggio degli ostaggi e altri beni di valore elevato devono essere schierati con grande velocità” hanno detto alcuni funzionari a capo dei team di ricerca tra i quali figurano anche ingegneri aerospaziali del noto team “Skunk Works” di Lockheed Martin – team specializzato nella progettazione di aerei “speciali” destinati alla Difesa che adesso starebbe lavorando all’ X-59 della Nasa. Durante le fasi di sviluppo ci si starebbe concentrando anche sulla possibilità di silenziare i boom sonici ,tecnologia che potrebbe essere utile per tutti i velivoli militari. Una dimostrazione pratica dell’ausilio che i voli supersonici sarebbero in grado di dare alla sfera militare, è stata fornita da un report redatto da un maggiore dell’Aeronautica americana nel 1999. “Durante Desert Storm, avendo accesso al volo supersonico, il Dipartimento di Stato avrebbe avuto la possibilità di ottenere tempestivamente sul posto una squadra di negoziatori per gli accordi di cessate il fuoco condotti dal generale Schwarzkopf in Iraq”. Questa è una proiezione reale di come il Pentagono potrebbe sfruttare anche oggi la capacità supersonica. Ma si tenga conto che da Desert Storm (1991), la tecnologia ha fornito ausili ben maggiori nell’ambito dell’inteconnessione e dello spostamento di dati e capacità. Tutta via, il Pentagono sembra deciso a valutare le opzioni di utilizzo di questa vecchia tecnologia da rispolverare. Tra le possibilità sembra esserci anche quella di limitarsi al “noleggio” dei velivoli supersonici da utilizzare come “bizjet” per operazioni speciali. I velivoli in leasing sarebbero affiancati alla flotta di C-21, versione militarizzata dei Learjet “executive” 35A impiegato dall’Usaf per il trasporto di ufficiali e personale particolare.

 




L’Affaire Concorde.
Una vicenda curiosa quella che lega il volo supersonico civile concretizzatosi nel Concorde – aereo da trasporto realizzato in consorzio dalla francese Aérospatiale e della britannica British Aerospace – e le agenzie governative americane, che attraverso la Cia diedero vita durante la corsa al viaggio supersonico ad un “Affaire Concorde”. A partire dagli anni ’60 infatti, funzionari preposti misero in atto uno screditamento pianificato della tecnologia supersonica se applicata ai voli di linea e dei rischi che avrebbe comportato, per rallentare i competitor europei che si confermavano in vantaggio sull’introduzione del vettore e sulla possibilità di aprire nuove rotte intercontinentali. Questi rischi, che però non persuasero gli Stati Uniti alla continuata ricerca del proprio aereo supersonico elaborato da Boeing, si confermarono durante l’incidente di Parigi del 25 luglio 2000, quando 113 persone morirono a causa dello schianto del volo Air France 4590. L’incidente sfatò il mito che il Concorde fosse il velivolo più sicuro del mondo, minando la fiducia dei passeggeri che non tennero alcun conto della statistica. I voli supersonici vennero revocati del 2003. Adesso, a 20 anni dall’ultimo volo supersonico, il Pentagono sembra voler rischiare ancora una volta, aprendo ad un volo passeggeri che viaggi a oltre 2000 chilometri orari.

 

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it

 

 

 

 

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