La Boeing ha presentato un nuovo drone da combattimento destinato al ruolo di “gregario” che svela un design rivoluzionario e mostra come saranno i velivoli a pilotaggio remoto progettati per volare a fianco degli aerei convenzionali in battaglia.
Il velivolo, noto come “Loyal Wingman” ( fedele gregario, ndr), è stato sviluppato in Australia come piattaforma multiruolo, in grado di trasportare molto probabilmente munizionamento air-to-air e di svolgere svariati compiti per supportare i velivoli con equipaggio nelle missioni più pericolose.
L’Uav –Unmanned Aerial Vehicle– presentato in Australia è parte del programma “Loyal Wingman – Advanced Development”, e rispetto ai droni armati che siamo abituati a conoscere presenta delle linee destramente differenti. Il muso appuntito come quello di un caccia per ragione di aerodinamica, prese d’aria anteriori che ricordano quelle dell’ F-35 e dimostrano subito la propulsione a reazione, ala alta, e due stabilizzatori verticali a “V” a basso profilo.
Il velivolo sembra studiato per avere le stesse prestazioni di un caccia e la bassa osservabilità che gli permetta di seguire nelle spazio aereo nemico un caccia di nuova generazione per compiere missioni furtive.
Secondo quanto riportato da Boeing il velivolo avrà una stazza paragonabile a quelle di un caccia con equipaggio: ossia una lunghezza di 11,7 metri. Avrà un’autonomia di 2000 miglia nautiche, e potrà essere allestito con diverse tipologie di sensori per portare a termine missioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione, guerra elettronica, oltre che “armi” per affiancare i battaglia il “Wing leader”.
Non sono ancora disponibili dati riguarda la propulsione, ma la rivista specializzata Defense News citando Boeing, ha affermato che l’aereo sarà capace di prestazioni “da caccia”. Boeing ha descritto il Loyal Wingman come un aereo per “proteggere e proiettare la potenza aerea”. La capacità di volare in formazione in modo sicuro attraverso l’intelligenza artificiale rimanda inoltre al concetto dello “sciame di droni”.
Che venga armato o meno infatti, un drone con le prestazioni di un caccia sarebbe impiegabile in una grande varietà di missioni: come aprire la strada ad una formazione di caccia per individuare i radar e postazioni della difesa antiaerea indicandole agli aerei con equipaggio (che potrebbero così eliminarli senza rischiare la vita); o volare a fianco del leader e rilasciare chaff/flare e disturbare il segnale dei radar dei sistemi anti-aerei che cercano di agganciarlo, coprendogli le spalle da missili Sam e rendendosi un “bersaglio”.
Questo nuovo drone dovrebbe ricevere il battesimo dell’aria nel 2020, e sembra essere un concorrente del Xq-58 “Valkyrie”, altro drone gregario che secondo le indiscrezioni dovrebbe volare presto a fianco degli F-22 e degli F-35 o dei “Tempest” britannici nelle loro missioni più audaci.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it