Il "flying saucer" è stato prodotto da un'azienda Usa e costa 96mila euro
Disco volante per due: si viaggia a 80 km/h.
Decolla e atterra verticalmente. Dispone di otto motori ma è molto silenzioso. Il progettista: «E' l'ultima generazione di fuoristrada».
LONDRA - L’idea sembra rubata dal tappeto volante di Aladino, anche se per salire sul “flying saucer” (letteralmente, “piattino volante”) non serve un genio della lampada ma bastano 96mila euro. Costruito dall’azienda americana “Moller International” e inventato da Paul Moller, l’ ”M200G” (questo il nome ufficiale) è un bizzarro disco volante dalle fattezze molto più simili a quelle di un gigantesco piatto azzurro da portata con delle aperture nel mezzo, che può trasportare comodamente due persone e volare ad un'altezza tra i 10 e i 20 metri, grazie anche a una spinta ottenuta sfruttando l’effetto-suolo.
OTTO MOTORI - Alimentato da otto potenti motori che gli consentono di librarsi nell’aria con eleganza e di raggiungere la considerevole (visto il mezzo) velocità di 80 chilometri all’ora, il “flying saucer” ha le dimensioni di una piccola utilitaria e può persino atterrare su un palazzo. Prima di mostrarlo al pubblico, l’azienda ha effettuato circa 200 test di volo e uno di questi è finito anche su Youtube, scatenando la curiosità degli appassionati del genere. Il dispositivo è in grado di decollare e di ritoccare terra verticalmente, come fosse un elicottero, ma rispetto a quei mostri d’acciaio con le pale, non fa praticamente rumore e i temerari che ci sono saliti sopra raccontano di essersi sentiti come se stessero viaggiando su un tappeto magico.
I POSSIBILI UTILIZZI - La casa produttrice è talmente convinta delle straordinarie potenzialità del suo “M200G” e della sua grande capacità di volo da ritenerlo un mezzo idoneo per applicazioni militari o paramilitari, fra cui il controllo sulle zone di confine, grazie alla possibilità di monitorare l’area dall’alto. Secondo il professor Paul Moller, il “flying saucer”: «è l’ultima generazione in fatto di veicoli fuoristrada, perché può davvero viaggiare dappertutto: non è una nave spaziale, sebbene questa funzione appaia come la più semplice: il nostro avveniristico mezzo di trasporto può sorvolare velocemente rocce e paludi e può superare agevolmente recinti e corsi d’acqua, perché non viene limitato da alcuna superficie».
Simona Marchetti
Fonte: http://www.corriere.it