Dopo aver preso provvedimenti nei confronti delle aziende produttrici di smartphone cinesi, in primis contro la Huawei, ora il governo americano sembra spostare l’allarme sui droni. Circa l’80% dei droni che circolano negli Stati Uniti, infatti, vengono prodotti da aziende cinesi o assemblati in Cina e proprio per questo, secondo il professor Harry Wingo della National Defense University, bisogna cominciare a prendere seri provvedimenti e ideare un “investimento in stile progetto Manhattan” per quanto riguarda l’industria di tutti i velivoli senza pilota in relazione alla sicurezza nazionale. Secondo Wingo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ad una commissione del Senato, queste minacce diverranno ancora più reali e pressanti nei prossimi anni quando il governo cinese aumenterà di fatto le capacità del paese nel settore dell’intelligenza artificiale. I droni potrebbero, senza alcun assenso dei loro proprietari che nemmeno se ne accorgerebbero, raccogliere ogni tipo di dato che poi finirebbero in qualche modo nelle mani degli stessi cinesi. Una minaccia molto simile, sempre secondo il governo americano, a quella posta da Huawei, azienda nei confronti della quale sono stati presi duri provvedimenti, primo fra tutti il divieto di utilizzare il sistema operativo Android creato da Google, azienda americana. Wingo consiglia dunque la promozione dell’utilizzo di software open source per i droni, cosa che darebbe ai produttori statunitensi un vantaggio rispetto a quelli cinesi che invece si affidano a sistemi proprietari, i quali possono essere poi facilmente controllati dal governo.
Fonte: https://notiziescientifiche.it