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Il capo del Ministero dell’Industria e del Commercio russo Denis Manturov ha recentemente annunciato lo sviluppo di una versione aggiornata del caccia russo di quinta generazione Sukhoi Su-57 (Codice NATO “Felon”).

Nonostante il fatto che il Su-57 sia entrato da poco in servizio con le Forze Aerospaziali russe (e per giunta allo stato attuale in un solo esemplare), Manturov ha comunicato che i lavori di modernizzazione del Felon sarebbero addirittura già in corso.

D’altra parte c’è anche da considerare che lo stesso Ministero della Difesa e il Sukhoi Design Bureau stanno pianificando di sviluppare il Su-57 in configurazione biposto al fine di agevolarne l’esportazione.

Secondo il vice primo ministro Yuri Borisov «c’è un forte interesse per questo velivolo che andrà incontro ad un’evoluzione tecnologica ogni anno che passa, man mano che la nostra Forza Aerea verrà dotata di un numero sempre più elevato di questi caccia. I clienti stranieri infatti, hanno inevitabilmente come riferimento l’operatività delle varie piattaforme nelle Forze Armate russe.»

Basti pensare all’ex programma congiunto indo-russo Sukhoi/HAL FGFA che era stato cassato nel 2018 per essere idealmente ripreso l’anno successivo: l’idea di un Su-57 biposto potrebbe solleticare ben più del solo interesse di Nuova Delhi considerando che secondo il CEO di Rosoboronexport Alexander Mikheyev ben cinque paesi del sud-est asiatico avrebbero mostrato recentemente un forte interesse per il Su-57 e in tal senso la versione biposto del Felon potrebbe aggiungere un ulteriore punto a favore nell’esportazione del caccia Sukhoi.

Resta tuttavia uno scoglio ancora arduo da affrontare che verrà superato con l’ingresso in servizio nelle Forze Aerospaziali russe.

Il capo di stato maggiore dell’Indian Air Force (IAF) Air Chief Marshal Birender Singh Dhanoa in un’intervista nel 2019 al canale di Stato russo Zvezda TV aveva dichiarato che sarebbe stata presa una decisione definitiva sul programma FGFA solo quando questo aereo sarebbe entrato in servizio effettivo con la VKS, per vederlo effettivamente in azione e conseguentemente valutarlo.

L’intenzione del bureau Sukhoi segue una logica non tanto anomala: basti vedere il successo mondiale delle varianti biposto del Su-27, noto come Su-30, che in tutte le sue sottovarianti (K / MK / MK2 / MKI / MKK / MKM / MKV / MKA / SM / SME) è stato esportato in oltre 600 esemplari, mentre di converso il Su-35 monoposto, tecnicamente un Flanker allo stato dell’arte, è stato richiesto finora da pochissimi clienti stranieri.

Analizzando le produzioni occidentali dei caccia di quinta generazione come F-22 e F-35, la stessa decisione di creare un caccia monoposto non è apparsa dal nulla: la moderna elettronica di bordo – anche con l’ausilio via via più crescente dell’Intelligenza Artificiale – consente a un pilota di realizzare tutte le principali missioni di combattimento.

Tralasciando l’aspetto puramente formativo, la realizzazione di una versione biposto può apparire curiosa dal  omento che nessun paese al mondo produce (o ha intenzione di produrre se guardiamo i futuri progetti coreano, turco e giapponese) caccia biposto di quinta generazione mentre nemmeno i futuri programmi di sesta generazione sembrano contemplare tale scelta.

Tuttavia esiste un punto a favore della configurazione biposto del Su-57 che non risiede tanto nell’interesse straniero, certamente importante per le casse di Mosca, né per il semplice scopo addestrativo: quel punto si chiama Sukhoi S-70 “Okhotnik”.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa nel 2019 l’UCAV della Sukhoi ha dimostrato di poter volare come gregario del Su-57 e quindi sembra logica la realizzazione di una piattaforma biposto con il secondo ufficiale addetto esclusivamente al controllo di un mezzo che potrebbe colpire obiettivi su suo ordine.

Ma la prima evoluzione evidente del Su-57, senza andare tanto lontano con le elucubrazioni, risiede già nel nuovo motore di cui dovrà essere dotato, il “Izdeliye 30” realizzato dalla Saturn NPO.

Finora infatti, com’è noto, Sukhoi ha realizzato i prototipi del caccia Su-57 e i primi esemplari di produzione seriale equipaggiandoli con una coppia di AL-41F1; quest’ultimi sono propulsori adottati dal Su-35 che sebbene estremamente dotati per velivoli avanzati di “generazione 4++” non sono stati progettati per il particolare profilo d’impiego di un caccia di quinta generazione come il Su-57.

Secondo il vice primo ministro Yuri Borisov in visita lo scorso giugno presso l’impianto aeronautico KnAAPO di Komsomolsk-on-Amur, la VKS riceverà quest’anno 4 caccia Su-57 ancora dotati dell’AL-41F1.

Ricordiamo che il Su-57 (il cui progetto è precedentemente noto con la sigla PAK-FA/T-50) è un caccia multiruolo russo di quinta generazione progettato per sostituire il caccia pesante Su-27 e le sue successive varianti in servizio nelle Forze Aerospaziali russe.

Le caratteristiche distintive del velivolo sono la sua elevata manovrabilità, la presenza di un’avionica di ultima generazione e di un layout a bassa impronta radar.

Il Su-57 che è stato progettato per distruggere tutti i tipi di bersagli aerei (in combattimenti a lungo raggio e nel dogfight) e terrestri con il superamento dei sistemi di difesa aerea, ha effettuato il suo primo volo nel 2010 ed è stato consegnato nel primo esemplare di produzione seriale alla fine dello scorso anno. Secondo i parametri contrattuali entro la fine del 2024 la VKS riceverà un totale di 22 Su-57.

Fonte: https://www.analisidifesa.it

 

 

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