Il MiG-21 può essere l’unico aereo nella storia dell’aviazione ad aver costretto una nazione ad arrendersi. L’attacco devastante alla sede del governatore di Dhaka, nel Pakistan orientale, da parte dei MiG-21 fu il punto di svolta della guerra India-Pakistan del 1971. La strategia della guerra lampo dell’India contro l’esercito pakistano portò l’esercito indiano alla periferia di Dhaka in soli nove giorni.
Rintanato nel grande edificio, il governo fantoccio del Pakistan orientale aveva dichiarato che non si sarebbe arreso. Alle 11:00 del 14 dicembre 1971, un distaccamento di quattro caccia MiG-21FL individuò la sede del governatore. Dopo averla sorvolata la mitragliarono, puntando razzi e bombe verso l’enorme cupola centrale. Il governatore ebbe così paura di essere colpito che subito si dimise nascondendosi in rifugio antiaereo delle Nazioni Unite. Fu il MiG-21, nome in codice NATO Fishbed, che inflisse i maggiori danni alla Pakistan Air Force. Spazzata via la loro protezione aerea, più di 93.000 soldati dell’esercito del Pakistan e 7.000 collaboratori civili si arresero senza condizioni.
La furia del Fishbed.
I russi avevano progettato il velivolo come “intercettore di punto” ad alta quota, ma l’India l’utilizzò in una moltitudine di ruoli. Oltre alla difesa aerea, il MiG-21 fu utilizzato per l’attacco al suolo, nel fornire protezione agli aerei d’attacco dell’IAF, attirando gli aerei nemici lontano dagli obiettivi strategici, e nel combattimento aereo. Quando la guerra iniziò il 3 dicembre, sei squadroni di MiG-21FL facevano parte dell’organigramma dell’IAF, e parteciparono a operazioni sia nel fronte orientale che occidentale. Verso la fine delle ostilità, il 16 dicembre, i MiG avevano abbattuto quattro F-104 Starfighter, due F-6, un F-86 Sabre e un C-130 Hercules della Pakistan Air Force (PAF). Fu nel teatro occidentale che il MiG-21 venne impiegato nel suo compito primario, la difesa aerea e l’intercettazione. Schierati in tutte le principali basi aeree, da Pathankot nel nord a Jamnagar nella zona sud-occidentale, i MiG-21FL eseguirono centinaia di missioni e decollarono continuamente per intercettare intrusi ostili. Infine il MiG-21 incontrò il suo avversario originale, l’F-104 Starfighter, nei combattimenti aerei durante la guerra del 1971. “In tutti e quattro i duelli aerei classici, il MiG-21 surclassò e sconfisse l’F-104“, dice la storia ufficiale dell’IAF. “La prima vittoria aerea si ebbe il 12 dicembre, quando i MiG-21FL del 47.mo Squadrone abbatterono un F-104 della PAF sul Golfo di Kutch, venendo seguito da altre tre vittorie, in rapida successione, il 17 dicembre, quando i MiG-21FL del 29.mo Squadrone che scortavano degli HF-24 Marut, abbatterono due F-104 presso Uttarlai nel deserto del Rajasthanm, in scontri cannone-missile, mentre un terzo F-104, in missione intrusiva, fu abbattuto da un altro MiG-21FL del 29.mo Squadrone“.
Aeromobile versatile.
Un altro ruolo unico su svolto dal MiG-21FL, nel 1971. Il Maresciallo dell’Aria Subhash Bhojwani, allora giovane ufficiale, dice che l’IAF ha utilizzato il MiG come aereo relè ad alta quota. I bombardieri dell’IAF di ritorno dopo aver colpito in profondità nel territorio pakistano, spesso avevano difficoltà ad atterrare perché volavano fuori dalla portata radio e radar. “Così il ruolo del nostro MiG-21FL fu di volare ad un’altitudine di 9 km e trasmettere i segnali ai piloti di ritorno“, dice Bhojwani. “Usavamo un codice ed io ero un ‘passero’. I pakistani che intercettavano le nostri conversazioni mai immaginarono che si trattasse di un MiG-21FL in volo ad alta quota, ed invece pensarono che i russi avevano segretamente dato agli indiani i loro velivoli AWACS, i Moss.”
Raid su Badin.
Badin fu uno dei più importanti obiettivi dell’IAF nella guerra. Situata nel sud Sindh, era sede di una potente unità radar, che forniva supporto alle operazioni aeree della PAF nel settore sud-occidentale. Fu regalata dagli statunitensi al Pakistan, quando aderirono al Patto di Baghdad, e si dimostrò una grande “spina nel fianco” dell’IAF. Anche se era fortemente difesa da cannoni antiaerei, l’IAF decise di distruggerla. La mattina del 12 dicembre, due MiG-21 furono inviati da Jamnagar per fotografare il complesso radar. Poche ore dopo, quattro MiG attaccarono il complesso, ma le bombe non colpirono direttamente le antenne. Il giorno seguente, l’IAF inviò altri tre MiG-21 a Badin. Questa volta i MiG colpirono le antenne e l’unità di potenza del complesso radar. Tuttavia, un aereo fu abbattuto dal tiro da terra. L’operazione mise fuori uso il centro e rese la vita un po’ più facile ai piloti indiani.
La paura del Fishbed.
Con la protezione offerta dai MiG-21, i Sukhoi Su-7 e gli Hunter dell’IAF attaccarono implacabilmente le basi aeree avanzate del Pakistan, costringendo la PAF ad operare da basi più arretrate. Ciò ne ridusse il raggio d’azione e i velivoli della PAF non poterono più attaccare liberamente. Dall’8 dicembre, dice l’IAF, il Comando aereo occidentale cambiò tattica nelle operazioni antiaeree e di supporto aereo ravvicinato. “Tentativi deliberati furono fatti per attirare l’attenzione della PAF ed ingaggiarla. Missioni di attacco furono condotte da caccia che volavano abbastanza alto per essere avvistati sugli schermi radar pakistani, ma la PAF rifiutò d’intervenire. Invece vi fu un marcato calo degli attacchi contro le truppe indiane“. Uno dei motivi per cui la PAF si rifiutò d’ingaggiare duelli aerei era la paura d’incontrare il MiG-21. I pakistani erano spaventati dall’effetto moltiplicatore dei MiG-21. L’aereo russo, usando un termine del football americano, interferiva per conto dei bombardieri e degli aerei d’attacco della IAF e la PAF non poteva farci nulla. Inoltre, poiché la guerra logorava costantemente, entrambe le parti perdevano aerei quasi ogni giorno, ma la PAF perdeva aerei e piloti ad un ritmo più veloce, così decise di abbandonare la guerra aerea e di salvare gli aeromobili rimasti piuttosto che affrontare i MiG-21. “Il MiG-21 ha dimostrato di essere un sistema d’arma da difesa aerea molto efficace“, dice l’IAF. Raggruppare i MiG ad alta quota mentre gli Hunter e i Sukhoj volavano a bassa quota fu una brillante tattica. L’ombrello della superiorità aerea creato dai Fishbed permise agli altri velivoli dell’IAF di attaccare in condizioni favorevoli. Il MiG-21 infatti fu il re del dogfight nella guerra del 1971.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Fonte: http://aurorasito.wordpress.com