Se ne è parlato circa 2 anni fa, ma con prepotenza la notizia continua ad interessare il pubblico della rete, nonostante si tratti di un argomento molto delicato e, a dir poco, inquietante. Che siamo derivati da Adamo ed Eva oppure dalla cugina scimmia, poco importa in quanto il processo evolutivo è partito e si è affermato grazie alla riproduzione. Immaginate di poterlo parzialmente interrompere, negando all'uomo la possibilità e il diritto di diventare padre. Come? Le donne potrebbero produrre da sole il seme necessario, per procreare i loro figli.
Gli scienziati inglesi dell’università di Newcastle Upon Tyne avrebbero trovato il sistema per convertire le cellule staminali del midollo osseo di una donna in sperma. Il dottore, che presiede al gruppo degli studiosi, non è Victor Frankenstein, ma il professor Karim Nayernia, il quale, dopo aver ricevuto i dovuti permessi per continuare nella sua ricerca, è tuttora immerso nella produzione di seme "artificiale".
Gli esperimenti si stanno concentrando sui topi da laboratorio, ovviamente femmine. Le cellule generatrici, estratte dal midollo e poi bombardate di vitamina A, avrebbero prodotto cellule spermatogonali, che a loro volta dovrebbero appunto diventare l'ultile seme.
La ricerca è partita con l'obietto di risolvere il problema della fertilità per tutti quegli uomini che l'avessero persa a causa del cancro. La stessa ricerca, però, ha raggiunto risultati imprevisti tanto da spaventare lo stesso dottor Nayernia, e non certo perché preoccupato dalle conseguenze a cui si potrebbe arrivare, ma perché teme che i suoi studi possano essere interrotti.