Poco dopo la mezzanotte del 13 settembre 1990, il radar a lungo raggio della stazione di tracciamento di Kubyshev, rilevò sui propri schermi un oggetto volante non identificato a 60 miglia (100 Km) dalla base. Il personale di sorveglianza descrisse in seguito il "blip", associandolo a quello prodotto da un bombardiere strategico. Una volta "agganciato" l'oggetto, il dispositivo elettronico di identificazione IFF (Identify Friend of Foe) fallì il proprio compito, non consentendo agli operatori di accertare se si trattava di un aereo "nemico" o "amico".
Dopo due minuti e trenta secondi dal tracciamento, il "target" si frazionò in più oggetti, che si portarono ad una distanza di 25 miglia (40 Km), da punto in cui era localizzata l'antenna radar. L'oggetto più grande del gruppo, di forma triangolare, si staccò improvvisamente dalla "formazione" e si diresse verso la postazione di controllo. Quando il personale si rese conto dell'accaduto, venne dato ordine ad una pattuglia di militari armati di effettuare un sopralluogo, per verificare "de visu" la situazione. Appena usciti, gli uomini si trovarono di colpo l'UFO sopra alle loro teste, era fermo a mezz'aria, ad un'altezza inferiore ai nove metri. Poco dopo lo strano oggetto si spostò, arrivando ad una novantina di metri più in là, verso una barriera di filo spinato, oltre la quale si trovava una griglia radar mobile a corto raggio, denominata "postazione tattica n° 12". Il drappello di soldati in perlustrazione vide all'improvviso un lampo di luce molto intenso partire dall'UFO che centrò il radar mobile; le due antenne accoppiate dell'installazione presero fuoco e, in breve tempo, l'antenna superiore crollò al suolo, stranamente l'acciaio bruciava con fiamme!
In seguito all'incidente fu nominata una commissione d'inchiesta, formata da analisti del Governo Sovietico, che riscontrò come tutte le componenti d'acciaio della "postazione n° 12" erano state fuse, presumibilmente dal raggio emesso dall'oggetto volante. Vennero poi chiamati a rapporto gli ufficiali e la truppa che componevano la squadra esterna d'ispezione; questi descrissero il misterioso velivolo come un corpo di forma triangolare e di colore nero opaco, la cui sagoma non era riflettente e sembrava ricoperta da una specie di "strato fuligginoso". Sempre secondo i testimoni, l'UFO aveva i lati che misuravano circa 14/15 metri, con uno spessore globale di circa tre metri, non si vedevano aperture di sorta, finestrini e nemmeno portelli. I testimoni, inoltre, dissero di aver visto la strana macchina fluttuare nell'aria approssimativamente per novanta minuti e, dopo aver distrutto completamente l'antenna, riprendere di nuovo il volo e scomparire ad alta velocità nel cielo notturno.
Nelle immagini la ricostruzione dell'evento.
Di Paul Stonehill. “UFO-USSR” (2005).
Fonte: https://centroufologicotaranto.wordpress.com