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Un altro modo di tentare di difendere Canneto Di Caronia (oppure altre localita' italiane) da attacchi con impulsi di microonde ad altissima potenza, e su frequenze di diversi gigahertz, passa forse attraverso un metodo mutuato dall'irrigazione della pioggia artificiale a basso costo.

Come possiamo leggere da un precendente articolo circa i fenomeni che spaventavano San Gottardo, frazione di Zovencedo (VI) "Comunque gli strani avvenimenti dureranno fino al 22 marzo 1990, quando iniziò a piovere. Che la pioggia abbia avuto il dono di far dissolvere il campo elettromagnetico e le radiazioni ionizzanti??" Chi compie questi esperimenti non puo' certo lasciare che basti che lo Stato sposti risorse in montagna per farla franca, in questo sito e' stato scritto: "Alla fine gli "sperimentatori" finiranno con il temere i troppi paesini di montagna che possono essere isolati ed autosufficienti, dove si possono concentrare lontano dal mare ricerche e risorse utili alla difesa, e dovranno attuare test su come neutralizzare queste scomode realta' in caso di necessita', altrimenti alcuni stati Nato non verranno messi completamente in ginocchio." Deve gia' essere stato studiato un modo per colpire in montagna, il caso Zovencedo del 1990 lo dimostra, ma occorre fare i conti con la pioggia, la brina, la nebbia, la neve ed altri ostacoli naturali.

 

 

Niente di strano che sia stata presa di mira una zona della Sicilia dove notoriamente piove pochissimo, non poche risorse elettromagnetiche abbisognano di cieli senza pioggia per poter funzionare, per saperne di piu' premere qui .

Bisogna anche aggiungere che: "Il terreno umido per la pioggia o la brina, il ghiaccio, oggetti larghi e piatti , si comportano come specchi radar" come spiegato qui .

 

 

Ci sono sistemi a basso costo che consentono di riempire l'aria di acqua nebulizzata oppure di miliardi di gocce:
http://it.wikipedia.org
http://it.wikipedia.org
Immaginate una nuvola artificiale di acqua che avvolge una comunita', almeno verso la direzione da cui possono arrivare i fasci di energia, per attenuare la forza dell'assalto elettromagnetico.

 

 

E' vero che un assalitore elettromagnetico puo' usare frequenze che di solito attraversa l'acqua o la brina artificiale, come scritto in questa pagina :
I radar Navtech, utilizzando un metodo di scansione ad emissione di onde elettromagnetiche nello spettro 76-77Ghz, in grado di penetrare nello strato di pioggia/nebbia/neve senza degrado di performance.

 

 

Ma e' altrettanto vero che si puo' aggiungere all'acqua spruzzata altri materiali con diversi tassi di assorbimento elettromagnetico, meglio se non inquinanti e non tossici per chi ne respirasse l'umidita'. Basta considerare le frequenze usate dall'attaccante per ideare una contromisura a basso costo, e poi spruzzarla. Cosi' alla fine sono gli stessi assalitori che vi insegnano a difendervi sempre meglio. Una grande nube artificiale di acqua marina potrebbe salvare Napoli da un attacco con impulsi simili a quelli usati contro Canneto Di Caronia.

 

 

Se in localita' marittime si usasse l'acqua di mare nebulizzata o spruzzata, per non consumare quella potabile, e' bene che questa nuvola non ricada sulle coltivazioni o potrebbero rendere sterili delle zone agricole per via del sale in essa contenuta. Occorrere poi togliere a turno dagli irroratori le incrostazioni saline. Occorre notare che le gocce di pioggia artificiale possono essere delle dimensioni preferite grazie a numerosi tipi diversi di ugelli per irrigazione agricola, e che diversi tipi di gocce o goccioline nebulizzate sarebbero piu' o meno efficaci contro alcune frequenze e non altre, occorrono studi di laboratorio. Esistono gia' facili tecniche con cui si possono realizzare nuvole artificiali al suolo, in cui dei "turisti" vi possono camminare dentro, come potete vedere qui .

 

 

 

L'aggressore elettromagnetico potrebbe voler superare la difesa idrica facendo rimbalzare il suo segnale sulla ionosfera, cosa possibile ad alcune frequenze.

 

 

Ovviamente il percorso del raggio cosi' diventa piu' lungo e quindi perde potenza, inoltre i gas ionosferici non sono omogenei ed una parte dell'energia dell'attacco va' perduta. Il nemico che usa la ionosfera deve rassegnarsi ad una minore precisione ed una minore efficacia. Tenete conto che e' sempre possibile che gli sperimentatori sfruttino temporanee formazioni di umidita' densa ad alta quota che si comportino come degli specchi su certe frequenze, cosi' da ottenere un rimbalzo verso terra da un'altezza di qualche migliaio di metri.

 

 

In teoria basterebbe alzare lo scudo di goccioline fino ad una quota accettabile sopra la localita' da difendere, sia il vapore dell'evaporazione che si incolonna verso il cielo sia uno strato superiore di gocce nebulizzate potrebbe difendere da un segnale indebolito per un rimbalzo sulla ionosfera. Certo il paesino che si difende con le goccioline d'acqua anche da un impulso ionosferico sembrerebbe immerso in un perenne incendio, e la nebbiolina persistente potrebbe avere con il tempo effetti negativi sulla salute di umani, animali ed alcune piante.

 

Articolo di D.D. , Ansu.

 


 

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