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I vampiri esistevano davvero? Oppure erano soltanto dei personaggi del folclore popolare? Questa domanda ambigua già da molti anni tormenta numerosi storici e antropologi, ma una risposta affidabile per ora non c'è stata… Probabilmente far luce su questa storia misteriosa può una sensazionale scoperta dell'Indiana Jones bulgaro, l'archeologo Nikolai Ovcharov.

 

 

Nel corso degli scavi della città antica Tracia di Perperikon nel Sud della Bulgaria, un equipe di archeologi guidata da Nikolai Ovcharov ha scoperto una tomba che risale al 13-esimo secolo e, con ogni evidenza, appartiene a un "vampiro" medievale. Lo scheletro trovato apparteneva a un uomo di 40-50 anni, la cui cassa toracica nel area del cuore è stata trafitta da un'asticella metallica. Secondo le affermazioni dello stesso Ovcharov, lui non ha dubbi di "essersi imbattuto in un tipico rituale di sepoltura anti-vampirico che bloccava a nosferatu la possibilità di uscire dalla tomba e terrorizzare gli esseri viventi". E anche se negli ultimi anni gli archeologi con una regolarità invidiosa trovano le tombe dei "vampiri" (soltanto in Bulgaria e in Polonia se ne contano oltre qualche centinaio), l'interesse del pubblico mondiale verso questi reperti sta soltanto crescendo di volta in volta. Vale la pena ricordare soltanto il caso della "vampira" italiana sull'isola Lazzaretto Nuovo a Venezia, il cui scheletro è stato trovato nel 2009 con un mattone in bocca, sistemato tra le mascelle. Sin dall'antichità questa misura precauzionale è stata utilizzata per la sepoltura di un "vampiro" allo scopo di prevenire che dopo la sua morte possa nutrirsi con il sangue della vittima. Secondo le affermazioni dell'antropologo Matteo Borrini, lo scheletro della "vampira" veneziana è stato trovato in una sepoltura comune dei resti delle persone morte durante la peste che flagellava nel 16-esimo secolo Venezia. Secondo le credenze popolari dell'epoca, i veicoli di trasmissione della peste erano appunto i vampiri e si dava loro la caccia. Nel 2009 questa notizia ha provocato l'effetto bomba. Un nuovo caso della sepoltura di un vampiro nella città di Perperikon ha suscitato una nuova ondata di polemiche accese in rete circa la reale esistenza dei vampiri? Ci sono troppe prove che indicano l'esistenza di una tale ipotesi. La questione è un'altra: perché questo tema suscita il nostro interesse? Perché negli ultimi anni i vampiri sono all'apice della popolarità? Maria Podlepa, esperto nel campo dell'antropologia culturale, ritiene che non sia puramente casuale. In un'intervista concessa a La Voce della Russia lei ha raccontato: Nelle fonti medievali i vampiri sono stati descritti come qualcosa che complicava la vita di un cittadino comune, alla pari degli spiriti del bosco, lupi mannari, streghe e stregoni. Col passare del tempo "l'immagine" dei vampiri è cambiata per il meglio, grazie alle belle lettere e al cinematografo. Grazie agli sforzi degli scrittori, i vampiri ricevono una giustificazione morale, diventano della personalità, e non solo una perfida forza. Penso che da quel momento sia iniziata la storia della popolarità dei vampiri.

Più tardi i vampiri si sono trasferiti dal cimitero in un castello lussuoso, anche se macabro, mentre il sonno in una bara non è più considerato un'esigenza bensì piuttosto un'eccentrica abitudine. Anche l'aspetto esterno dei vampiri ha subito delle trasformazioni. Nelle leggende erano cadaveri corpulenti di colore bianco e rosso con una ghigna grondante di sangue con enormi artigli. Ora invece un vampiro è un bell'uomo che fa effetto contrassegnato da un pallore attraente, il quale mostra soltanto a una vittima tremante le zanne impeccabilmente bianche. L'esperto ritiene che:

Gli scrittori attribuiscono ai vampiri le capacità sovrannaturali e, ciò che è più importante, l'immortalità, l'eterno sogno dell'umanità. E un pagamento modesto per tutti questi privilegi diventa una vita senza il sole e anche la paura dell'aglio e di una croce di tremolo. Certamente il pubblico non poteva non innamorarsi di un'offerta di un nuovo superman a dieta particolare. Un aspetto di non poca importanza è il fatto che chiunque può diventare vampiro. La trasformazione magica in un bell'uomo immortale al prezzo di un solo morso. E davanti una vita senza fine, piena di avventure, senza alcuna occupazione di routine.

Secondo il mio parere, sono state proprio tutte le trasformazioni sopra indicate a condizionare l'interesse così evidentemente cresciuto del pubblico di massa per i vampiri. La gente sempre volentieri misura su di sé la maschera di una superpersonalità, mentre l'immagine di un vampiro vi si avvicina al massimo. Da un ripugnante sanguisuga-parassita i vampiri si sono trasformati in affascinanti, dal tocco tragico, eroi.

Risulta che ciascuno di noi segretamente sogna di diventare uno di questi eroi, leggendo un ennesimo articolo "sensazionale" di sepolture e cimiteri dei vampiri? D'altronde, come si dice, abbiate paura dei vostri desideri. Poiché hanno latendenza di realizzarsi prima o poi...

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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