Sta arrivando anche il picco del fosforo, indispensabile per produrre i concimi chimici dai quali dipende l’agricoltura così come si è modellata negli ultimi 50 anni. Essenziale per produrre il nostro cibo, insomma.
Viviamo in un momento di picchi, senza dubbio: il petrolio, l’acqua dolce, forse anche il carbone… Non stupisce, se si considerano due cose. Primo, lo sfruttamento ultra intenso cui abbiamo sottoposto le risorse naturali per sostenere la civiltà dei consumi. Secondo, il “picco” non è il momento in cui una risorsa si esaurisce ma quello in cui la produzione cessa di aumentare – e anzi diminuisce – perchè la Terra non ne possiede riserve infinite. Del picco del fosforo scrive Robert Taylor, docente di Economia agricola all’Università di Auburn, su Daily Yonder, un sito internet dedicato alle tematiche care alle comunità rurali degli Stati Uniti. Ecco innanzitutto il grafico dell’estrazione e produzione di fosforo (linea blu) a confronto con la teorica curva a campana che rappresenta il modello concettuale di ogni picco.
L’articolo di Taylor riguarda anche altri due ingredienti essenziali dei concimi, azoto e potassio, la cui disponibilità (sebbene non infinita) non è ancora al punto critico. Dice che gli effetti del picco del fosforo potrebbero farsi sentire nel giro di vent’anni, col risultato di aumentare enormemente l’importanza geopolitica dei pochi Paesi ricchi di fosforo: soprattutto Marocco e Cina, che possiedono – si stima – il 60% delle riserve mondiali. Il fosforo è indispensabile ad ogni essere vivente. Non si può dire che esso venga consumato come il petrolio, il gas e il carbone: il pianeta ne conserva sempre la stessa quantità. Che però viene spostata. Dai giacimenti il fosforo va nei campi sotto forma di concime. Le piante lo assorbono. Noi lo ingeriamo insieme al cibo, e così fanno gli animali da macello. Poi lo sciacquone (o il sistema di smaltimento delle deiezioni negli allevamenti) lo porta via: il fosforo finisce disperso nell’ambiente, insomma. E vallo a recuperare. Si può aggiungere solo che già numerosi scienziati hanno avvertito della necessità di recuperare e riciclare il fosforo delle urine. Secondo il professor Taylor abbiamo vent’anni prima di sentire gli effetti del picco: sarebbe tempo di cominciare.
Fonte: http://www.blogeko.it