Un buon documentario in video offre una panoramica su come il cosiddetto progetto Blue Beam potrebbe fingere attivita' ufo, a scopo di manipolazione militare o delle masse.
Il ricercatore Tom Bosco parla del rischio che, negli anni futuri, il Progetto Blue Beam potrebbe inscenare da dei satelliti una finta invasione aliena, fingere l'avvento di un messia religioso oppure far credere che si stanno avverando alcune profezie.
Torniamo a parlare di ufo ed ologrammi, perche' mi pare che ci siano ancora troppi interessati agli ufo che non hanno capito di non cedere a facili conclusioni. Se anche qualcuno di voi vede e filma un misterioso oggetto tridimensionale in cielo, ed anche questo effettua manovre "impossibili", non e' sicuro al 100% che sia un oggetto di provenienza extraterrestre. Esistono infatti i proiettori olografici, il cui costo scende di anno in anno... Esiste sicuramente il mistero ufologico, altrimenti non si spiegano gli avvistamenti in epoca antica. Con questo pero' sarebbe meglio non cedere a facili entusiasmi da ragazzini, state molto attenti a non farvi fregare. So' che c'e' ancora chi si lamenta e dice "non riesco a capire perche' c'e' cosi' tanta gente cattiva che vuole solo fingere un avvistamento per poi deridere gli ufologi", chi non e' maligno fa fatica a capire che altri lo sono. Poi ci sono i truffatori, i falsi messia, oppure ci sono altri poteri in gioco. Il proiettore olografico e' gia' oggi forse il miglior produttore di falsi avvistamenti che si possa immaginare... Guardate questo nuovo video qui sotto, mostra non pochi modelli gia' esistenti di finti ufo e di finti extraterrestri (uno e' un po' simile ai Dargos di Zanfretta), in teoria basterebbe comprarsi il file dei modelli ed eventualmente modificarli un po' per ottenere ottimi ologrammi. Se filmati, questi finti eventi sembrano veri fenomeni ufo, ed alle analisi gli oggetti nei video sembrerebbero veramente tridimensionali. Faccio una fatica incredibile a far capire a tanti che devono inserire l'ipotesi del finto ufo prodotto con ologrammi nella lista delle possibilita', quando si vede un ottimo filmato su Youtube, e chi ha girato i video potrebbe perfino essere in buona fede... Per cortesia, fatevi il regalo di non farvi fregare, inserite anche i proiettori olografici nelle possibili spiegazioni di un avvistamento, perche' nel giro di qualche anno questi strumenti saranno cosi' a buon mercato che saremo sommersi di finti ufo, ma che sembreranno veri oggetti solidi ad ogni esame...
D.D. , Ansu.
Il ricercatore Miles Johnston parla del controllo mentale nelle sue varie tecnologie, in Italia come all'estero, con le relative strategie applicate dal potere. Interessante la sua spiegazione circa una futura, presunta finta invasione extraterrestre della Terra per cui sarebbero gia' in corso dei preparativi.
Ecco dei nuovi esempi di ologrammi 7D apparentemente solidi, che dimostrano la possibilita' di simulare finti mezzi militari, attivita' di finti extraterrestri, finti criminali in fuga per facilitare dei rapinatori, finti crimini per mandare in prigione persone innocenti usando testimoni in buona fede. Se i cittadini non si rendono conto che presto quanto vedono e percepiscono potrebbe essere falso andranno incontro a situazioni molto spiacevoli. I dittatori di tutto il mondo trarranno da queste tecniche un enorme aiuto, non solo per screditare i leader delle opposizioni ma anche per inventare terrorismi e pericoli esterni inesistenti.
D.D. , Ansu.
Abbiamo passato un confine non scritto, l'avanzamento delle tecnologie olografiche ormai permettono anche ai privati (e non piu' solo ai governi) la simulazione convincente dell'apparizione di ufo. Oltre alle truffe, al falso contattismo, alla costruzione di sette religiose, queste metodologie possono consentire a privati cittadini senza scrupoli di provocare il panico. E' ormai possibile che gruppi ricchi di soldi e risorse possano scatenare una paura incontrollabile, capace di devastare un intero stato. Guardate questo video per comprendere il pericolo per le istituzioni e l'ordine pubblico.
Il Webmaster dell'Ansu.
I raggi laser che generano le voci come se fossero uscite dall’aria sono ormai cosa fatta dal Pentagono. Il Pentagono sta sviluppando un’arma strana che usa i laser per manipolare le molecole d’aria per produrre luci o suoni. Tutto ciò fa parte di un programma “congiunto di arma non letale” e sebbene non sia ancora perfezionata, secondo vari rapporti, quest’arma è vicina al suo completamento e sarà in grado di produrre “voci che escono dall’aria”. La tecnologia è nota come “effetto plasma indotto dal laser”. Gli esperti dicono che le voci possono essere usate per disorientare i nemici sul campo di battaglia; voci capaci di generare ordini equivoci, e forse anche di creare una falsa rivelazione; qualcosa come una voce divina. L’arma funziona attraverso un laser a femtosecondi, che produce piccoli impulsi di luce per 10-15 secondi, al fine di strappare gli elettroni dalle molecole d’aria e creare palline di plasma (chiamato anche gas elettrificato). Poi un altro nanolaser (in un breve intervallo di lunghezze d’onda) viene sparato nel campo del plasma, per manipolarlo e produrre suono e luce. Al momento, i risultati sembrano qualcosa di simile a un walkie-talkie spettrale (vedi il video alla fine di questo articolo). Il ricercatore David Law afferma che sono necessari 3 o 4 kHz di più per far “parlare” questo sistema. Ciò che è interessante è che si può usare questo fenomeno audio o luminoso fino a 20 o 30 km di distanza. I soldati che si trovano nel territorio circostante non saranno influenzati da questo effetto, solo quelli che si trovano nell’area in cui si sta dirigendo quest’arma ultra tecnologica. Senza dubbio, questo è qualcosa che sembra superare la fantascienza. A questo punto si intuisce che questo progetto è ovviamente parte del già famoso Blue Beam Project (Progetto Blue Ray), di cui abbiamo già parlato in molti articoli. E se invece quest’arma fosse usata sui civili cosa accadrebbe?
Fonte: https://www.hackthematrix.it
Al SIGGRAPH 2009 di New Orleans presentati due progetti piuttosto interessanti. Il primo, ispirato a Star Wars. Il secondo capace di usare un normale Wiimote per far toccare quello che non c'è.
Roma - SIGGRAPH, New Orleans, agosto 2009. Nel corso del nuovo appuntamento con la computer grafica avanzata è andata in scena la tecnologia olografica del futuro prossimo venturo, o per lo meno si sono viste all'opera due applicazioni che si avvicinano parecchio a questo genere di idea. Una ricerca statunitense ha dimostrato la possibilità di accedere a comunicazioni remote con ologrammi tridimensionali a prezzi ragionevoli, mentre un'università giapponese ha usato (tra le altre cose) un Wiimote per creare un sistema olografico con tanto di sensazioni tattili.
La prima applicazione l'ha mostra l'Istituto per le Tecnologie Creative della University of Southern California, che ha messo a frutto una quantità non meglio precisata di fonti di ricerca (anche militari) per dare vita a ologrammi 3D "realistici" in videoconferenza, una tecnologia che gli stessi autori confrontano con il celebre messaggio di aiuto della principessa Leila Skywalker in Guerre Stellari.
Utilizzando una comune videocamera assieme a una scheda grafica, un paio di proiettori e uno specchio "ruotante" a 900 giri al minuto all'interno di un box di Plexiglas, il ricercatore Paul Debevec e sodali hanno sviluppato un "kit" per olo-videoconferenze capace di carpire il volto dell'utente, leggerne con precisione le informazioni di profondità e di "texture" e poi proiettare, alla non comune velocità di oltre 8600 frame al secondo (contro i 60 fps standard dei proiettori normali), una riproduzione tridimensionale ancorché eterea del volto scansito.
Il progetto dell'USC ha richiesto tre anni di lavoro, e per quanto i suoi autori siano in contatto con società specializzate in teleconferenza e altre in parchi a tema per il destino commerciale della tecnologia, anche l'Esercito statunitense si è dimostrato interessato alle sue applicazioni.
L'altro show a tema olografico è opera di ricercatori dell'Università di Tokyo, concentrati (al contrario dei colleghi americani) sull'incremento di "feeling" della realtà aumentata dagli ologrammi, con l'utilizzatore in grado di "sentire" letteralmente le proiezioni 3D. Il progetto di "olografia tattile" dello Shinoda Lab prevede l'utilizzo di un semplice Wiimote Nintendo per il tracciamento dei movimenti, uno specchio concavo e un dispositivo Airborne Ultrasound Tactile Display.
L'AUTD è in grado di sparare onde ultrasoniche focalizzate riproducendo sensazioni fisiche percepibili, caratteristica che permette ad esempio di simulare il rimbalzo di una olo-pallina o la caduta di olo-gocce di olo-pioggia direttamente sul palmo di una mano.
Alfonso Maruccia
Fonte: http://punto-informatico.it