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l cybercrime, cyberstalking, la cyberpedofilia sono problematiche molto diffuse che trovano terreno fertile nella scarsa consapevolezza del soggetto-vittima. Conoscere le tecniche di social engineering e le modalità di attacco attraverso gli apparati, i sistemi e le reti informatiche rende più difficile il perpetrarsi di tali fattispecie criminose che sfruttano, appunto, la scarsa consapevolezza della vittima che si muove senza cautela nei meandri della rete internet. Attraverso la rete il molestatore può raggiungere sempre la sua vittima, anche in tempo reale; essa può sfuggire solo se sa muoversi con accortezza in rete e soprattutto è in grado di attuare anche semplici strategie difensive. Avere il controllo di se stessi, riuscendo anche a non essere sempre connessi. Non ha senso ad esempio, utilizzare i propri device per effettuare lavoro aziendale, perché il rischio di infettare i sistemi informatici aziendali con trojan o malware o cryptoware si fa davvero alto e pericoloso. L’uso personale del computer (per shopping online, per home banking, per servizi online) non collima con l’esigenza ormai fondamentale di una cultura della cybersecurity. L’arma migliore è dunque una conoscenza dei fondamenti di cyber-sicurezza.



Dottor Danzi, l'importanza della consapevolezza dei rischi che sussistono navigando in rete e la scarsa personalizzazione degli autori di fatti illeciti induce a ritenere che vi sia una sorta di impunità per chi naviga in rete. In un commento ad un suo libro ci ricorda il ruolo dell'anonimato come deterrente. Ma la rete è davvero così "anonima"?

Nell’ambito del cyberprofiling l’autore del crimine informatico è convinto di essere anonimo in rete. Difatti, gli autori dei crimini informatici potrebbero non essere capaci nella vita reale di commettere direttamente lo stesso crimine. Il mezzo informatico annulla l’ansia, la paura di essere scoperti, modifica la coscienza spazio temporale. Ma la rete non dimentica mai! Anche per quanto si volesse cancellare le tracce di un crimine informatico, per quanto si volesse rendere anonimo il proprio indirizzo IP, è possibile pur sempre risalire all’autore del crimine informatico, anche attraverso uno studio delle modalità ed una analisi comportamentale, la firma dell’autore. Possiamo dire che non esiste un anonimato assoluto in rete.



Quanto è delicato oggi il problema dei delitti informatici?

Il cybercrime ha visto in questi ultimi anni un aumento esponenziale ed il proliferare delle cosiddette "Cybercrime s.p.a." Si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali che sono strutturate in modo piramidale e costituite da soggetti con alte conoscenze di ingegneria informatica, giurisprudenza, grafica, marketing, psicologia, telefonia, ecc. Tutto ciò che può servire al raggiungimento del fine ultimo, l’acquisizione di dati strettamente riservati. Non a caso oggi è possibile nel deep web (la parte sommersa della rete) per chi sa entrarci, venire in possesso di informazioni riservate (carte di credito, password di accesso ecc. ecc. ecc.). Il cybercrime risulta dunque una problematica che affligge anche importanti aziende per la perdita di mole consistente di dati ed informazioni e costringe ad investire capitali importanti per la difesa di tali dati ed informazioni.



A seguito dell'emergenza SARS-CoV-2 abbiamo vissuto anche come genitori "il nuovo approccio" alla didattica scolastica a mezzo DAD. Lo sviluppo della didattica a distanza, in futuro, indebolirà sempre più la capacità di confrontarsi con problemi di vita in comune. Cosa cambierà nel rapporto tra studenti?

L’emergenza pandemica attuale non depone certo favorevolmente, costringendo soprattutto i giovani a restare iperconnessi nella rete, con evidenti elevati rischi di essere vittime o divenire autori anche inconsapevoli di gravi reati. La rete annulla la nostra coscienza, ci rende privi di sentimenti. Scrivere AMORE in un SMS non equivale a pronunciare faccia a faccia tale termine. La rete ci rende diversi, insensibili, stupidi sino al punto di essere capaci di fare ciò che nella realtà non saremmo mai capaci di compiere. Il verificarsi di suicidi giovanili per la partecipazione a giochi online è la prova di tale pericolosità. I rapporti umani verranno pesantemente peggiorati da un uso esasperato ed esasperante della rete internet. Purtroppo, non si può affermare che gli Stati si stiano facendo effettivo carico di migliorare la cultura della sicurezza informatica. L’aumento del crimine informatico, soprattutto in questo ultimo periodo di emergenza Covid, testimonia semmai una evidente regressione, un maggiore attaccamento all’utilizzo delle tecnologie informatiche soprattutto nella didattica online, senza un minimo rispetto di quelle che dovrebbero essere le regole imposte dall’attuale GDPR.



Possiamo raccontare tecnicamente ai nostri lettori il Deep Web. Qual è la forma più incisiva al suo contrasto?

Il Deep web è quella parte sommersa della rete internet non indicizzata dai normali o comuni motori di ricerca che, dunque, non risulta visibile od esplorabile da chiunque. In esso si annidano le più amene perversioni umane della cyberpedofilia, cybercrime, vendita di droghe ed armi, violenza sessuale, killer a pagamento, odio razziale, nazifascismo, cyberterrorismo, cannibalismo, hacker e scammer, torture ed omicidi in diretta, crimini settari, manuali segreti per costruire bombe, portali di sicurezza delle banche, social media, aree riservate militari, tutto ciò che non deve essere visibile all’esterno. In particolare si accede attraverso un motore di ricerca derivato da mozilla Firefox detto TOR che consente (almeno parzialmente) di anonimizzare la navigazione in questi siti web sommersi che costituiscono sicuramente la parte più consistente della rete internet (visibile è solo la minima parte ciò che è in superficie). Il deep web è dunque frequentato da criminali, servizi segreti, narcotrafficanti, produttori di pedopornografia, assassini, tutto ciò di quanto più perverso e pericoloso possa esserci. Pertanto è estremamente sconsigliato, anche solo per curiosità, accedervi: oltre a fare brutti incontri si potrebbe restare intrappolati in qualche operazione della FBI o CIA che scandagliano continuamente il deep web alla ricerca di informazioni utili ai fini di sicurezza mondiale. I livelli di navigazione si distinguono in surface web, deep web e dark web, la parte più terribile.

Fonte: https://www.difesaonline.it

 

 

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