Arriva dallo spazio la conferma di un fenomeno terrestre battezzato Terrestrial Gamma Ray Flash (TGRF) che potrebbe essere fonte di rischio per gli aerei di linea. Il satellite Agile dell’agenzia spaziale italiana Asi nato dalla collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica Inaf e con l’Istituto nazionale di fisica nucleare Infn conferma lo scatenarsi di lampi di raggi gamma in prossimità di violente tempeste tropicali nella fascia equatoriale.
Analoga prova è stata raccolta anche dal satellite Fermi della Nasa, al quale collaborano pure scienziati italiani. Questi lampi erano scoperti nel 1994 dallo scienziato Jerry Fishman della Nasa ma rimasti non ben identificati nella loro natura.
FLASH SULLA TERRA - I lampi di raggi gamma sono un fenomeno dell’universo rimasto a lungo misterioso e data la loro imponente energia notevolmente studiato per cui oggi si sa che sono legati anche ai buchi neri. «Ma ora i rilevatori del satellite Agile hanno mostrato che flashes di lampi gamma brillano pure sulla Terra ¬ spiega Marco Tavani dell’Inaf alla guida delle indagini come responsabile scientifico - I suoi occhi scandagliano la fascia intorno all’Equatore tra i 15 gradi di latitudine a nord e a sud proprio in concomitanza di eventi meteorologici di elevata intensità. I lampi normali hanno una differenza di potenziale di 500 mila volt, questi lampi gamma arrivano a 500 milioni di volt; quindi si può immaginare la potenza in gioco e i possibili effetti». La loro manifestazione sembrava essere limitata alle alte quote tra i 20 e i 50 chilometri.
EFFETTI ANCHE A 10 KM DI ALTEZZA - Invece ora si scopre che ciò può avvenire anche tra i 10 e i venti chilometri e quindi interessare la navigazione aerea. Il mistero ancora irrisolto dell’Airbus di Air France scomparso in quelle aeree indagate e proprio con condizioni meteo proibitive il 1° giugno 2009 ha fatto suonare un campanello di allarme intensificando gli studi per trovare precise spiegazioni. «Si tratta di fenomeni rari – aggiunge Tavani - e non sappiamo se il fiotto di raggi gamma sia cilindrico o sferico ma se un aeroplano ne è coinvolto data l’energia in gioco ci possono essere effetti negativi ad esempio sull’elettronica di bordo». Le rilevazioni mostrano maggiore intensità nella generazione dei flashes in Africa, in Indonesia, in Amazzonia e su alcune zone oceaniche anche se in un numero minore. Questo è in sintonia con i lampi tradizionali più frequenti sulla terraferma.
GRUPPO DI STUDIO - Ora si è costituito un gruppo di lavoro formato da studiosi dell’Inaf, dell’Asi e dell’Enac (l’ente nazionale dell’aviazione civile) per approfondire la questione sui potenziali rischi per gli aerei in volo. In parallelo si collabora allo stesso fine con gli scienziati americani. «Vogliamo sensibilizzare gli enti aeronautici e meteorologici perché considerino seriamente la questione – nota Marco Tavani – Con i satelliti siamo in grado di rilevare il fenomeno e avvisare tempestivamente del rischio che alcune zone presentano se sorvolate. Intanto siamo mobilitati per approfondire e definire il problema». La conclusione degli astrofisici impegnati con Agile è in corso di pubblicazione sulla rivista Journal of Geophysical Research e su altre importanti testate internazionali. Dai buchi neri alla Terra: così si dimostra che la scienza di base può essere utile anche alla vita quotidiana.
Fonti: http://www.corriere.it