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Uno dei più grandi condottieri della Storia fu senza dubbio Alessandro Magno. In pochi anni, dopo essere diventato re della Macedonia, a seguito della morte del padre Filippo II, riuscì a conquistare uno dei più grandi imperi mai costituiti. Le sue imprese hanno qualcosa di straordinario, di sovraumano, non a caso a Babilonia venne acclamato come un dio sceso in terra. Non tutti sanno però che anche Alessandro Magno ebbe a che fare con apparizioni di misteriosi oggetti volanti.

I due casi più famosi accaddero durante l’assedio della città di Tiro (332 a.c.) e durante l’invasione dell’India (329 a.c.). Nel 332 a.c. Alessandro, in previsione della sua prossima invasione dell’Impero Persiano, decise di conquistare la città di Tiro situata su un’isola di fronte alle attuali coste del Libano; la sua conquista era fondamentale per non rischiare che tale città portuale fosse utilizzata dai persiani per attaccare la flotta greca. Secondo alcuni storici, durante l’assedio, un oggetto volante a forma di scudo argentato sorvolò la città ed emise un raggio contro le mura della città danneggiandole e consentendo all’esercito greco di penetrare all’interno conquistandola.

Per quanto riguarda il secondo episodio vi sono 2 versioni. Nel 329 a.c. l’esercito di Alessandro stava marciando verso l’India; mentre i soldati si accingevano ad attraversare il fiume Jaxartes (oggi chiamato Syr Daya) in Asia Centrale, furono avvistati due scudi argentati volanti. La seconda versione descrive invece l’esercito greco che si accinge a guadare il fiume Indo per assalire l’esercito di Poro sulla sponda opposta, durante tale operazione due “baluginanti scudi d’argento” sorvolarono i due eserciti terrorizzando sia i cavalli dei greci che gli elefanti degli indiani. Quale delle due versioni è quella corretta? Personalmente non mi stupirei se fossero vere entrambe le versioni. Considerando le varie testimonianze presenti in tutta la storia umana non è per nulla impossibile che durante la sua conquista Alessandro Magno abbia “incontrato” più volte questi oggetti volanti. Non dimentichiamoci inoltre che gli Ufo sono spesso avvistati in quantità più cospicua durante periodi storici di particolare importanza e che all’epoca dei fatti Alessandro Magno era senza dubbio l’essere umano più importante.

Fonti:
http://www.openminds.tv
http://ufoevidence.org/cases/case491.htm

 

 

(..) Il più noto episodio che si riferisce ad un incontro di Alessandro Magno con gli U.F.O. risale al 329 a.C. Alessandro aveva deciso di invadere l’India e stava accingendosi a guadare il fiume Indo per assalire l’esercito di Poro, quando “scintillanti scudi d’argento” piombarono giù e sorvolarono più volte il campo di battaglia. Questi “baluginanti scudi d’argento” spaventarono i cavalli che fuggirono precipitosamente. Ebbero un effetto simile sui destrieri e gli elefanti dei nemici, così che è difficile accertarsi da che parte gli U.F.O. stessero. Comunque, nonostante l’esito positivo della battaglia, Alessandro decise di non procedere oltre.

Sette anni prima Alessandro si era confrontato con la sfida più grande della sua carriera militare. Nel suo progetto di conquistare l’Impero persiano, egli comprese che era necessario espugnare la città di Tiro col fine di evitare che i Persiani ne usassero il porto per schierare una flotta contro il suo esercito. La città di Tiro era stata distrutta e ricostruita ad una certa distanza dal luogo originario su un’isola un po’ discosta dal litorale. Poiché il figlio di Filippo II non aveva una flotta potente, decise di usare i ruderi della vecchia Tiro per costruire una strada rialzata che consentisse di arrivare alla Tiro nuova. Questa operazione richiese ad Alessandro sei mesi ma, quando fu completata e le sue truppe sferrarono l’attacco, esse furono facilmente rintuzzate, poiché le mura erano troppo alte per essere scalate velocemente e troppo spesse per essere abbattute. Non solo, la strada rialzata era troppo stretta per consentire di sferrare un attacco massiccio per sopraffare il nemico e per scalare le mura. (..) Alcuni storici raccontano che durante un attacco alla città, un disco volante sparò un raggio di luce contro una parte delle mura: il settore del bastione successivamente crollò. Gli uomini di Alessandro penetrarono attraverso la breccia e conquistarono la città. Da notare che anche gli storici tirii, ossia della medesima nazionalità degli sconfitti, riportano la stessa causa per indicare la caduta della loro città. Di solito, i motivi addotti per spiegare una sconfitta sono diversi, se si considera la versione dei vinti e quella dei vincitori. (..)

Fonte italiana:
http://zret.blogspot.it

Fonte originale estera:
http://ufo.whipnet.org

 


 

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