L’ultima fatica del professor Antonio Chiumiento ”Obiettivo non identificato”, Edizioni Segno, è già a disposizione di chi vuole informarsi sul fenomeno ufo senza false imposizioni o pressioni di nessun genere. La pura e semplice trasposizione degli avvenimenti documentati e minuziosamente trascritti, ci fanno conoscere un mondo a noi impalpabile ed incomprensibile. Antonio Chiumiento sin dal 1977 è un ricercatore attento e scrupoloso, tanto da riuscire a diventare un investigato stimato e ben accolto in tutti gli ambienti di ricerca ufologica. Noto per vari e clamorosi casi che sono saltati alla ribalta della cronaca nazionale ed internazionale, lascia attraverso i suoi libri catalogazioni precise e rigorosamente documentate, al fine di permetterci una conoscenza altrimenti a noi preclusa. La sua onestà intellettuale ci consente un coinvolgimento nei casi, reale senza mai essere inquietante, non propone soluzioni, non esprime la sua idea ma riporta unicamente i fatti forse grazie alla sua mente lineare ed abituata alla matematica. Il suo ultimo lavoro d’inchiesta pubblicato, grazie alla scrupolosità dei dettagli ed alla consistenza degli argomenti, ci trasporta in luoghi e tempi diversi ma di sicuro interesse. Sono ottantacinque gli episodi inediti da lui riportati nel libro “Obiettivo non identificato” ed è l’ultimo di una lunga serie di libri pubblicati anche in lingua francese, il grande riscontro di pubblico ottenuto con quest’ultima pubblicazione ha fatto si che la casa editrice abbia concordato con l’autore, l’eventualità di una pubblicazione editoriale a cadenza annuale dei restanti 1.500 casi inediti da lui documentati, grazie anche all’ausilio di collaboratori attenti e preparati. Attendendo le nuove pubblicazioni immergiamoci nella lettura di “Obiettivo non identificato” perché, la curiosità ci spinge ad avvicinarci ad un mondo che non conosciamo ed anche se per alcuni tutto ciò che non è scientificamente provato non esiste, per altri invece con la mente aperta ad ogni eventualità che la vita ci propone, questi fatti li considera “possibilità”.
Monica Maran
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