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“La storia è scritta nel sangue” disse George R.R. Martin a Rolling Stone nel 2014. “I re, i principi, i generali e le puttane, e tutti i tradimenti e le guerre e i segreti: è meglio del 90% dei fantasy che ci sono in giro”. Ma la saga di Martin “A Song of Ice and Fire” (su cui si basa la serie TV della HBO “Game of Thrones”) non assomiglia a un fantasy. Certo, c’è la magia e i draghi, ma i re, i principi, i generali e le puttane si comportano come fanno nei veri libri di storia. Come le loro controparti reali, passano le loro vite forgiando alleanza, complottando colpi di Stato e tramando per ottenere il più importante tra i loro trofei, il trono di spade di Westoros.



Sebbene Martin abbia ancora due libri da completare, la serie TV si avvia verso la fine del gioco. Daenerys Nata-dalla-tempesta, erede della dinastia Targayen, reclama il trono di spade per diritto di nascita, ma ha vissuto in esilio nel vicino continente di Essos per quasi tutta la sua vita. Ciononostante, il tempo potrebbe essere maturo per cercare di far suo il trono: regina della spaventosa orda Dothraki e degli Immacolati, l’esercito di schiavi eunuchi con cui ha conquistato le città della Baia degli Schiavi, dispone di una vasta armata e ha appena ottenuto un utilissima flotta. Allo stato attuale Daenerys e il suo principale consigliere, il nano Tyron Lannister, stanno pianificando nel dettaglio l’invasione. Di seguito potete trovare un analisi geopolitica di suoi punti di forza e di debolezza – e ovviamente, le sue possibilità di vittoria.

Gli asset strategici di Daenery.
I Dothraki. Un largo contingente di cavalieri nomadi (quantificabili in almeno 40.000)con provata esperienza di combattimento a cavallo. Dotati di armature leggere, manovrabili e in possesso di una diffusa reputazione di ferocia, i Dothraki sono anche emotivamente coinvolti nell’obiettivo della regina: la restaurazione dei sette regni di Westeros (Daenerys è la vedova del loro supremo leader, Khal Drogo). Ad ogni modo per arrivare ad Approdo del Re, la capitale dei sette regni, le forze di Daenerys devono attraversare il Mare stretto. La volontà dell’orda di imbarcarsi sui “cavalli di legno sul nero mare salato” va ancora messa alla prova. Precedenti esperienze non fanno sperare bene: il mare aveva terrificato la piccolo Khalasar di Daenerys nel viaggio da Qarth fino alla Baia degl schiavi (il mar di mare non aiuta in questi casi). In più le comunicazioni sul campo di battaglia sono state severamente compromesse: bruciando i leader Dothraki poco disposti a collaborare, la regina ha perso i generali che avrebbero potuto guidare i cavalieri in guerra.

Gli Immacolati. Un vasto esercito di circa 8.000 eunuchi addestrati. Gli Immacolati e i Dothraki sono nemici leggendari – nella battaglia di Qohor, 400 anni prima, 3.000 Immacolati massacrarono 50.000 Dothraki. Integrare le due armate potrebbe essere problematico; non sappiamo ancora come le diverse qualità degli eserciti potranno combinarsi tra loro. Ad ogni modo, dato che gli Immacolati non cavalcano, la loro capacità di fornire supporti ai cavalieri Dothraki resterà comunque limitata; sebbene gli immacolati siano instancabili marciatori non potranno tenere il passo di truppe a cavallo. Un impegno separato è forse auspicabile.

I tre draghi. Provvedono a fornire la supremazia aerea; Westeros non ha sviluppato una reale tecnologia bellica per contrastarli. Potrebbero però sorgere problemi per la mancanza di esperti “piloti”. Solo Daenerys ha una lunga esperienza di volo e rimangono dubbi sulla sua capacità di controllarli sul campo di battaglia. Il suo consigliere nano ha mostrato affinità con due dei draghi, Rhaegal e Viserion, che gli devono la liberazione dalla prigionia. Un terzo domatore di draghi dovrà presto essere reclutato. La talentuosa interprete di Daenerys, Missandei, potrebbe ottimizzare le sue capacità comunicative sviluppando e accelerando un piano di addestramento che dovrà essere messo a punto una volta che saranno individuati i candidati adatti.

Consiglieri qualificati. Lord Varys, detto il “Ragno tessitore”, ha un’ottima esperienza nel mantenere una rete informale di intelligence ed è stato una delle guide del Consiglio ristretto di Approdo del Re. Ma anche lo stesso Tyron Lannster, che prima di aderire alla causa dei Targaryen aveva difeso con successo Approdo del Re contro la flotta di Stannis Baratheon (altro pretendente al trono) nella battaglia delle Acque nere (benché il successo della sua strategia sia stato pagato con la distruzione della flotta reale). Sarebbe però auspicabile un rapido ritorno di Ser Jorah Mormont (attualmente malato per aver contratto il Morbo di pietra); è il solo generale che, insieme a Daenerys, parla correttamente la lingua Dothraki. La sua promozione a capo dell’ufficio di collegamento con i cavalieri barbari è quindi più che raccomandata.

Movimentazione delle forze di invasione.
Mentre le risorse logistiche marittime di Daenerys sono state fortemente danneggiate da ignoti (presumibilmente gli insorti sostenuti dai governanti dei vicini stati schiavisti della città di Yunkai e Astapor), una flotta consistente di 100 navi vichinghe di alta qualità degli Ironborn è stato appena posta sotto il comando della regina. Questi navi potranno garantire il trasporto delle truppe dalla Baia degli Schiavi a Westeros. Parte della marina dei padroni degli schiavi è stato catturato e potrà essere utilizzato per il trasporto navale. Se questo offrirà una capacità sufficiente sia per il trasporto degli Immacolati e dei Dothraki rimane ancora da scoprire. Una possibile strategia alternativa prevede l’invio delle forze Dothraki via terra al porto di Pentos, dove il lealista di Daenerys, Illyrio Mopatis, dispone delle le risorse necessarie per effettuare il trasferimento di uomini e cavalli a Westeros. Questa opzione garantisce la traversata marittima più breve possibile per il contingente di cavalleria, riducendo al minimo la nausea e le eventuali occasioni di ammutinamento.

Fattori locali a Westeros.
Le condizioni a Westeros sono rapidamente peggiorate in seguito alla Guerra Dei Cinque Re. La capitale è in preda a una situazione di stallo tra una setta fanatica religiosa e la fazione dei Lannister, guidata dalla regina Cersei. Le forniture alimentari sono scarse, data la distruzione del settore agricolo delle Riverlands e l’alienazione della famiglia Tyrell – In precedenza principali esportatori dei prodotti alimentari per la capitale. Una rivolta dei cittadini per protestare contro le carenze di cibo sembra molto probabile. Inoltre, il fallimento della regina Cersei per accelerare un programma di riarmo navale, dopo la distruzione della sua flotta nella battaglia di Blackwater Bay, ha lasciato la capitale vulnerabile agli attacchi via mare. Più a nord, una insurrezione armata ha determinato un cambio di leadership a Winterfell, mentre una minaccia soprannaturale non specificata è stata segnalata a nord del muro, collegato con una crisi dei rifugiati che si sta determinando nella zona di confine a nord dei Sette Regni. Mentre la politica di Westeros è caratterizzata da instabilità a lungo termine, le attuali condizioni caotiche sono suscettibili di favorire il ripristino della dinastia Targaryen.

Ragione e sentimento.
La campagna di affiliazione di una rete di Sacerdoti e Sacerdotesse Rossi, che proclamano Daenerys come la leggendaria figura messianica Azor Ahai, è in corso. Tuttavia, questo culto – con sede nel vicino continente di Essos – ha importanza limitata a Westeros. Pertanto, un’iniziativa di propaganda pre-invasione dovrebbe essere guidata da Lord Varys, consigliere di Daenerys nei Sette Regni. Il suo breve resoconto sottolinea i benefici di occupazione di Daenerys del Trono di Spade: una leadership forte e visionaria, la superiorità militare, e una politica relativamente liberale.

In un recente discorso, Daenerys ha sostenuto la distruzione totale delle grandi case di Westeros: "Lannister. Baratheon. Stark. Tyrell: sono tutti solo raggi sulla ruota. Questo è in cima, allora questo è in cima, e così via gira, schiacciando quelli a terra. Io non ho intenzione di fermare la ruota. Ho intenzione di rompere la ruota." Questa dottrina dei “raggi della ruota”, ammirevole nella sua ambizione, potrebbe alienare sacche di popolazione che ancora giurano fedeltà ai loro vecchi signori. Daenerys dovrebbe minimizzare  questa dottrina a favore di una realpolitik orientata della giustizia sociale per il popolo e la fine della tirannia della screditata coalizione Lannister-Baratheon-Tyrell.

Realizzazione degli obiettivi.
Con la promessa delle navi degli Ironborn e la cattura della marina degli schiavisti, una soluzione praticabile per la situazione di stallo del trasporto navale è stato raggiunta e, soprattutto, un efficace strategia di uso dei dragoni è stata testata nella battaglia mare appena concluso al porto di Meereen, roccaforte di Daenerys nella Baia degli Schiavi. Così una vittoria della Targaryen, anche se in nessun modo garantita, secondo le nostre previsioni ha ottime possibilità di successo. In termini di stabilità globale, una soluzione della crisi di governo che sta interessando l’intero continente di Westeros resta l’obiettivo prioritario. Nel frattempo, nella Baia Degli Schiavi ci aspettiamo un ritorno allo status quo ante come risultato primario del suo ritiro, portando maggiori opportunità per un mercato rivitalizzato nel lavoro umano non retribuito.

Articolo pubblicato su The Econimist il 22 giugno 2016, versione originale .

Fonte: https://www.geopolitica.info


 

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