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In ambito di perizia fonica, un compito spesso richiesto è quello della verifica di eventuali manipolazioni e falsificazioni di file audio e registrazioni telefoniche o ambientali. La perizia di autenticità fonica dei file audio è indicata quando esistono motivi di credere che una registrazione non sia autentica ma sia stata oggetto di manipolazione o montaggio o, alternativamente, per dimostrare e certificare che una propria registrazione è originale e autentica.

Il contesto nel quale questo tipo di perizie foniche forensi viene frequentemente richiesto è quello della verifica di alibi o della contestazione di elementi di prova prodotti da querelante, controparte o personale inquirente che si ritengono essere di dubbia provenienza, integrità od originalità. Allo stesso modo, la perizia di accertamento e certificazione dell’integrità delle registrazioni può ritenersi strategica nel caso in cui si voglia produrre un elemento di prova solida e robusta dal punto di vista giuridico e scientifico per supportare una querela o richiesta di risarcimento in Tribunale, accompagnando la memoria di Studi Legali ed Avvocati che seguono il fascicolo.

Il controllo circa la presenza (o la certificazione dell’assenza) di manipolazioni avviene in diverse maniere e tramite diversi strumenti, tutti finalizzati ad accertare e certificare l’originalità e l’autenticità delle registrazioni. Si parte dalla verifica del “contenitore” nel quale è memorizzato l’audio, acquisendone eventualmente copia forense integrale e analizzandone la coerenza globale. Che si tratti di registratore digitale, smartphone o microspia, spesso è possibile verificare se il file con la registrazione ivi memorizzato è stato salvato in maniera originale oppure è stato editato o persino caricato sul supporto da fonti esterne, arrivando talvolta anche a capire se si tratta di un falso.

Si passa quindi alle verifiche parametriche sulle frequenze e le formanti, i rumori per valutarne l’integrità nel contesto della registrazione, tramite analisi dello spettrogramma, dei vocoidi e dei fonemi. La verifica della registrazione audio con l’analisi delle frequenze, della continuità e della distribuzione può permettere in taluni casi di capire se sono stati fatti tagli, aggiunte, sostituzioni, spostamenti, montaggio di frasi nelle registrazioni finalizzate a produrre una prova falsa e artefatta.

Fanno parte della perizia fonica – sempre per la valutazione e verifica dell’originalità e integrità di file audio – oltre alle analisi tecniche sulle frequenze anche analisi di fattori percettivi quali:

    Tipologia dei rumori: distinguendoli tra additivi e compulsivi, a frequenze definite, continue o variabili nel tempo, procedendo con rimozione dei rumori additivi – in particolare se a frequenze continue e definite – per poter meglio valutare la registrazione sottostante;
    Continuità dei rumori: in particolare i rumori di fondo, che intervengono durante le conversazioni e spesso mostrano una continuità (es. rumore di un frigorifero, televisore, passaggio di auto, treni, aerei, ventole di PC) che può mostrare dei tagli, rimozioni o aggiunte nella registrazione;
    Collocazione temporale dei rumori: in relazione al parlato, per distinguere eventuale manipolazione collegata ad inserimento di rumori, tagli o spostamento delle parti di parlato;
    Continuità del registro espositivo: si verifica che il “filo del discorso” sia sensato, che le frasi abbiano un senso e siano in qualche modo legate fra di loro, inclusa l’alternanza dei parlatori e domande, risposte, osservazioni, commenti siano coerenti con l’argomento di discussione;
    Continuità prosodica: verifica circa l’intonazione, l’intensità, velocità, ritmo e intonazione del parlato, al fine di accertare assenza di artefazioni nel parlato;

Tramite apposita strumentazione, ad esempio, è possibile capire se le registrazioni prodotte da terzi, anche in Tribunale, siano originali e non manomesse. Spesso è infatti possibile certificare tramite analisi forense delle registrazioni eventuali operazioni di taglia/incolla o componenti e parti di audio ripetute più di una volta, che producono quindi una prova artefatta e non originale.

Il costo della perizia fonica di verifica integrità/autenticità ed eventuale presenza di manipolazioni delle registrazioni o di falso dipende dal tipo di file audio fornito, dalla durata, dal numero di parlanti, dal tipo di disturbi, dalla qualità della registrazione. Non potendo fornire un listino prezzi per la perizia fonica di accertamento dell’integrità dei file audio, è necessario che il cliente invii la registrazione via mail o cloud (es. Dropbox, Wetransfer, etc…) per poter fornire un’analisi di fattibilità e informazioni sul costo della perizia.

La perizia di autenticazione di registrazione può essere, in base alle esigenze del cliente, una perizia giurata in Tribunale, asseverata per uso legale in giudizio o anche per via stragiudiziale. Il prezzo della perizia giurata è maggiore del prezzo della normale perizia di autenticazione delle registrazioni audio e comporta, oltre all’onorario del Professionista, la spesa per le marche da bollo da apporre ogni quattro pagine dell’elaborato.

Quando non è possibile verificare e quindi certificare la presenza di manipolazioni, lo Studio può comunque produrre una perizia che illustri come un file audio senza opportuna documentazione può non essere considerato scientificamente valido. Un file contenente registrazioni di conversazioni, ambientali o telefoniche, anche depositato in Tribunale, è opportuno che presenti alcune caratteristiche al fine di potere essere utilizzato come prova. Ovviamente il libero convincimento del Giudice può comunque prevalere sulle pratiche d’informatica forense e le best practice di acquisizione dei reperti, certamente però l’integrità di una può essere messa in crisi in particolare quando si tratta di registrazioni audio foniche non prodotte in modo corretto.

Il fine non è semplicemente contestare e invalidare la prova tramite una perizia, in fase di Consulenza Tecnica di Parte, in udienza o dibattimento, ma dimostrare che un deposito di semplici file audio non costituisce un elemento probatorio incontestabile se non corredato da opportuna documentazione. E’ infatti necessario, al fine di certificare l’integrità, l’originalità, la genuinità e il contenuto di una registrazione, documentare con dovizia di particolari la catena di conservazione, allegare documentazione e certificazione della fonte, analisi dell’integrità, dei metadati, riscontro oggettivo sull’ambiente sul quale la registrazione è stata prodotta e dal quale è stata estratta (es. cellulare, smartphone, registratore digitale etc…) proprio perché potenzialmente facilmente manipolabile. Si consideri ad esempio che all’interno di alcuni file audio di registrazione (es. M4P, MP3, etc… ma non nei WAV o AMR) sono presenti metadati che possono fornire preziose indicazioni circa la genuinità di una traccia sonora.

Può infatti spesso passare inosservata una manipolazione fatta da personale esperto o persino non essere rilevabile, soprattutto se ciò che viene depositato e prodotto (in Udienza, in Tribunale, in cause e processi penali e civili, etc…) sono semplici file WAV o AMR o comunque file senza la presenza di metadati o inquadramento all’interno di un sistema che li abbia registrati e gestiti.

Fonte: https://www.dalchecco.it

 


 

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