Per molti il concetto di "nave patria" e' sconosciuto, e questo articolo cerca di dare una risposta su questo presunto tipo di astronave, qualora esistesse davvero.
Immaginate una grande astronave con al suo interno l'equivalente di una cittadina (o di una citta' a tutti gli effetti), pienamente mobile nello spazio, progettata per essere il piu' possibile autosufficiente ma puo' inviare oppure ricevere veicoli cargo minori per eventuali rifornimenti. La maggior parte dei suoi abitanti nasce, vive e muore su questa comunita' che si sposta, e per questo cerca di assomigliare ad una citta' per aumentare il comfort dei suoi residenti. La fantascienza ha gia' illustrato qualcosa di simile sotto il nome di "astronave generazionale" , ma in questo caso si tratta per lo piu' di ipotetici vascelli cosmici lenti. La differenza con il concetto delle navi patria e' che queste invece girerebbero il cosmo con presunti metodi rapidi di navigazione interstellare, ovvero viaggi facili da una stella e l'altra visto che siamo nel campo della speculazione fantastica. Non stiamo parlando di semplice nomadismo cosmico, una nave patria possiederebbe diverse risorse per svolgere missioni complesse. Dai robot per ricavare merci utili ai laboratori per ricerche o analisi, dalle strutture ospedaliere (surdimensionate rispetto ai bisogni abituali, per le emergenze di terzi) fino a quartieri vuoti per raccogliere naufraghi o vittime di disastri, dalle officine automatizzate per un sacco di riparazioni allo stazionamento temporaneo su rotte provvisorie per assicurare assistenza al traffico cosmico, dal trasporto di merci al sostegno a progetti di colonizzazioni planetarie. Insomma, le navi patria sarebbero una flessibile ed utile pedina dell'operativita' di una societa' interstellare. Ve le potete immaginare mentre sbarcano unita' di colonizzazione su un asteroide vuoto e stanno nei pressi fino a che la nuova struttura non e' completamente autonoma, o dirette al soccorso di una colonia fissa in difficolta', oppure fare da attracco per lo scalo concordato di navi militari da troppo tempo in pattugliamento. Per quante difese ed armi possa portare, una nave patria difficilmente puo' avere un ruolo bellico diretto (salvo contro avversari poco difesi o arretrati tecnologicamente) perche' dedicando una bella fetta delle sue strutture ad abitabilita' e logistica verrebbe facilmente sopraffatta da un'astronave militare nemica di stazza analoga che dedica tutto il suo spazio interno ad infrastrutture di combattimento.
Per chi si occupa di misteri il termine "nave patria" non e' nuovo, esso appare nelle annotazioni che la Marina militare statunitense sottopose all'attenzione dell'astronomo dilettante Morris K. Jessup, scritte da tre mani diverse su una copia di un libro ufologico dello stesso Jessup . I commentatori accennavano a due razze aliene, gli "Ambiente Neutro" sarebbero secondo loro pacifici, mentre gli "Ambiente Sommerso" no, li denominavano anche con abbreviazioni come L-M's ed S-M's. I militari arrivarono a far pubblicare diverse copie dalla "Varo Edizioni" che comprendessero le diverse annotazioni, differenziate tra loro mediante colori diversi. Come potete leggere online alcuni degli strani vocaboli da fantascienza che ricorrono nelle note sono:
astronave madre, nave patria, nave morta, grande arca, grande bombardamenti, grande ritorno, grande guerra, piccoli uomini, campi di forza, blocco profondo, edificio sottomarino, misurare i marcatori, navi da ricognizione, campi magnetici e gravitazionali, fogli di diamante, i raggi cosmici, tagliatori di forza, esploratori sottomarini, intarsi, parlare chiaro, telepatia, cappotto che brucia, nodi, vortice, rete magnetica, e molti altri.
Il termine inglese "home-ship" e' traducibile tanto come "nave patria" che come "nave casa". Circa i realizzatori delle annotazioni cosi' interessanti per la Marina e' stato ipotizzato di tutto, perfino che si trattasse di alieni che vivevano sulla Terra, o di fiancheggiatori umani di extraterrestri, di sceneggiatori di fantascienza oppure di scienziati governativi che rivelavano segreti di Stato, chi avra' ragione?
Alcune controverse immagini dai satelliti, come quella del 1993 ripresa da un Meteosat che vedete qui sopra, hanno immortalato una nave patria nei pressi della Terra? Non possiamo saperlo in nessuno dei noti casi di ufo super-giganti riportati dalla letteratura ufologica. Nel 2016 il rapito-contattista Zanfretta ha reso celebre in Italia una sua controversa esperienza, secondo cui sarebbe stato portato dagli alieni anfibi Dargos a visitare una presunta citta' spaziale situata dentro una grandissima astronave. Se davvero questi esseri volessero costruirsi una colonia sommersa sul fondo di un oceano terrestre allora la presunta nave patria sarebbe fondamentale per questo progetto, trasportando essa almeno una parte dei materiali necessari e dando al contempo sostegno ai colonizzatori, fino a che la metropoli subacquea non potesse essere autosufficente. In altre storie di contattismo o di fantascienza appare talvolta una descrizione operativa simile alle navi patria, questo testo voleva solo introdurre e spiegare questo ipotetico tipo di ufo gigante.
Se volete inventarvi una storia ecco che una pattugliatrice automatica trova una grande astronave sconosciuta quanto inattiva alla deriva, lontano da qualsiasi sistema planetario. Il governo interstellare decide di recuperare risorse e strutture del misterioso vascello cosmico, cosi' da' ordine ad alcune unita' militari, unita' cargo e navi patria di convergere nella zona del ritrovamento. Durante l'operazione sia i cargo che faranno la spola con i materiali recuperati, sia la scorta militare, usufruiranno del sostegno logistico fornito dalle navi patria, i cui laboratori intanto compiranno analisi preliminari.
Nel film di fantascienza "Abyss" quella che sembrava essere una citta' sottomarina degli extraterrestri (immagine qui sopra) si rivela invece essere una struttura in grado di muoversi, tanto che emerge trascinando fuori dall'acqua alcune imbarcazioni (immagine qui sotto), sottintendendo che e' in realta' una nave spaziale. Le navi patria sono gia' nell'immaginario collettivo, grazie a contattisti e fantascienza.
D.D. , Ansu.