La compagnia di entusiasti che ha realizzato il satellite solare Mayak pianifica di sviluppare un fotobioreattore per la produzione di ossigeno nello spazio. Lo comunica il direttore Aleksandr Shaenko.
Si prevede di collaborare con l'Istituto Medico e Biologico dell'Accademia delle Scienze russa.
"Questa è una pianta in cui crescono alghe verdi unicellulari, e come tutte le piante assorbono CO2 e rilasciano ossigeno" ha detto Shaenko in un video pubblicato sulla pagina del progetto.
Ha dichiarato che il primo prototipo di installazione è già stato creato. Ora il team sta raccogliendo fondi per costruire un secondo prototipo più complesso, già adatto a lavorare nel sistema di supporto vitale.
La campagna di crowdfunding per trovare la parte principale dei fondi, 400 mila rubli, è stata completata. Con questi fondi i creatori vogliono assemblare banchi di prova per sistemi di illuminazione, circolazione dell'aria, controllo del livello di ossigeno, di acidità e della composizione del gas all'ingresso del reattore.
Ora i cosmonauti della Stazione Spaziale Internazionale usano ossigeno trasportato su navette. La creazione di un fotobioreattore ci permetterebbe di liberarci di questa dipendenza. Tale reattore è già stato installato dall'Istituto, ma non funzionava nello spazio a causa dell'alto consumo di energia. Richiedeva 45 kilowatt, mentre a quel tempo la stazione spaziale sovietica Mir produceva meno di 35 kilowatt con un equipaggio di tre persone. La ISS invece oggi con un equipaggio di sei persone produce circa 100 kW.
Il satellite "Mayak" è stato lanciato il 14 luglio scorso sul razzo "Soyuz-2" insieme ad altri 72 veicoli. Con l'aiuto di questo si pianifica di elaborare una tecnologia di frenata con l'aiuto di un riflettore solare a forma di piramide, tuttavia durante i test ci sono stati problemi.
Fonte: https://it.sputniknews.com