L’intelligence del Pentagono ha espresso la sue preoccupazione per i “killer” di satelliti sviluppati da Cina e Russia. Secondo un report della Dia –Defense Intelligence Agency– cinesi e russi sarebbero in possesso di una tecnologia laser capace di disabilitare i satelliti degli Stati Uniti dispiegati nell’orbita terrestre “bassa”, e potrebbero disturbare o addirittura impedire le comunicazioni. Questo scenario aprirebbe davvero alle “guerre stellari” che giustificherebbero la creazione della “Space Force” fortemente voluta da Donald Trump. Secondo le informazione entrate in possesso del servizio di spionaggio estero del Pentagono, Cina e Russia sarebbero pronte a schierare nello spazio armi laser e una miriade di altre armi anti-satellite per disabilitare – in caso di escalation – i satelliti americani. In caso di un conflitto tra potenze, dunque, la guerra inizierebbe dal cyberspazio. L’ultimo rapporto della Dia afferma infatti che: “Entrambi gli stati stanno sviluppando capacità di jamming per il cyberspazio, armi energetiche dirette, capacità in orbita e missili anti-satellite che da terra possono garantire una serie di effetti reversibili o non reversibili”. Entrambe le potenze avrebbero sviluppato inoltre delle efficienti reti di telescopi, radar e satelliti per osservare, identificare, tracciare, e forse anche colpire i satelliti militari degli Stati Uniti. Il Pentagono crede che in questi anni la Cina si sia impegnata in un programma di sviluppo di armi laser anti-satellite che potrebbero aver già raggiunto delle “limitate capacità”, ma sarebbero impiegabili contro i satelliti che orbitano nella Leo (Low Earth Orbit) entro la metà del 2020. Queste nuove armi sarebbero però delle armi “terrestri”, che sfrutterebbero una rete di osservazione e tracciamento del bersaglio e colpirebbero direttamente da terra il satellite in orbita geostazionaria. Pechino avrebbe inoltre sviluppato dei satelliti robotici capaci di effettuare riparazioni in “orbita”, consentendo alla Cina di prolungare la vita dei propri “occhi e orecchie” nello spazio, senza investire altre economie nel lancio di nuovi satelliti in sostituzione. La Russia invece, che ha ripreso ad investire nei suoi programmi spaziali e vanta profonde conoscenze tecniche nel campo, starebbe sviluppando armi laser da impiegare direttamente nello spazio, e sta già sfruttando dei satelliti “spia” camuffati da satelliti incaricati di “diagnosticare” problemi e criticità dei satelliti russi già orbitanti. Il report afferma: “La Russia ha iniziato a fornire un sistema di armi laser alle forze aerospaziali che probabilmente è destinato a una missione [anti-satellite]”. Secondo le informazioni ottenute da un imprenditore russo esperto nel settore Spazio e Difesa oggi residente in California, Mikhail Kokorich , le due potenze eurasiatiche potrebbero unire le forze e le loro conoscenze per raggiungere l’obiettivo comune di ottenere delle “armi spaziali”. Gli esperti di Mosca potrebbero dunque condividere le notorie conoscenze della tecnologia spaziale sviluppata dall’Unione Sovietica nell’era della “corsa allo Spazio”, usufruendo delle capacità di produzione nel campo dell’avionica spaziale o sistemi elettronici vantata dall’industria in ascesa di Pechino, e viceversa. Questa però è da considerarsi solo un’ipotesi, poiché il Cremlino è cauto con la Cina più di quanto lo sia stata la Casa Bianca. Un’altra opzione elaborata dal Cremlino, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax, sarebbe quella di montate un'arma laser su un vettore aereo di nuova concezione che in volo ad altitudine elevata, e dovrebbe bersagliare i satelliti “nemici”. L’importanza di “distruggere” o “disabilitare” i satelliti nella guerra del futuro è da considerarsi strategica come la guerra elettronica e la soppressione radar della guerra recente e contemporanea. La Russia considera infatti i satelliti americani una minaccia significativa nei potenziali conflitti globali di domani, e la capacità di disabilitare le comunicazioni un vantaggio strategico enorme. Basta pensare allo scambio di dati in tempo reale nella catena sviluppata per i caccia di quinta e sesta generazione e tutte le nuove strategie di interconnessione delle forze armate che si baserebbero principalmente sui satelliti militari. Per questo i funzionari della Difesa degli Stati Uniti sono sempre più preoccupati per le armi anti-satellite che i loro potenziali avversari sono intenti a sviluppare. Secondo le valutazioni dell’intelligence statunitense sia Russia che Cina considerano una necessità prioritaria la “compensazione” delle tecnologie militari in campo e la soppressione del vantaggio strategico che potrebbero fornire in uno scontro frontale. Gli attacchi ai sistemi satellitari vanno dunque considerati parte fondamentale della futura dottrina bellica, e le “guerre stellari” una realtà estremamente prossima.
Fonte: http://www.occhidellaguerra.it