I giorni delle otturazioni e dei denti finti potrebbero finire presto. Gli scienziati hanno scoperto come far crescere nuovi denti da zero!
Jeremy Mao della Colombia University e il suo team hanno pubblicato uno studio che spiega come sono riusciti a far crescere un dente nuovo di zecca usando le cellule staminali.
Mao spiega che il team ha utilizzato cellule staminali prelevate dal corpo del paziente per creare un’impalcatura che ha consentito ad un dente nuovo di zecca di crescere. Il dente è arrivato a fondersi con il tessuto circostante con relativa facilità, ed è cresciuto in nove settimane.
Il sorprendente successo del team in questo progetto arriva in un momento in cui i trattamenti convenzionali per i denti rotti e mancanti vengono sempre più criticati.
Non solo le procedure richieste sono molto dolorose, ma possono anche essere molto pericolose; sono state collegate a un aumento del rischio di malattie del fegato, malattie renali e malattie cardiache.
La ragione di ciò è che i dentisti non verificano la biocompatibilità quando inseriscono degli impianti nella bocca del paziente.
Il corpo a volte respinge l’impianto in bocca, portando a infiammazioni ed un aumento del rischio di carie in alcuni pazienti.
Per i pazienti molto sfortunati, gli impianti dentali possono addirittura causare gravi problemi alla salute.
Se il corpo respinge un impianto, può scatenare una malattia autoimmune già esistente.
Naturalmente, ciò potrebbe comportare gravi problemi di salute per il paziente. Mentre i medici tendono ad essere piuttosto prudenti e preferiscono attenersi a misure provate e testate, Mao e il suo team sono fiduciosi che la loro nuova tecnica prenderà piede.
Nonostante il fatto che la loro procedura di sostituzione sia costosa e impieghi nove settimane per completarsi completamente, sperano che i benefici superino gli svantaggi. Non solo il dente sostitutivo della cellula staminale è privo dei rischi associati all’inserimento di un corpo estraneo nella bocca del paziente, ma sarà anche esteticamente superiore.
A cura di Hackthematrix
Fonte: http://www.hackthematrix.it