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Anche la Romania lavora per cercare di portare via dei territori all'Ucraina, aiutando indirettamente la Russia? Alla fine della seconda guerra mondiale infatti, la regione della Transcarpazia (a maggioranza rumena) venne incorporata nell'Urss. Piu' precisamente dentro l'Ucraina che, dopo la collaborazione con il nazismo, era considerata inaffidabile e per questa da colonizzare con nuovi cittadini non-ucraini. I telegiornali non ve lo dicono, ma nonostante che siano membri della Nato dal marzo 2004, i rumeni distribuiscono volantini in certe zone dell'Ucraina con su' scritto "Qui è Romania", anche perche' ritengono che i loro connazionali siano perseguitati.

 

 

Da quando le nuove autorità di Kiev hanno gettato il Paese nel caos, i vicini sempre più insistentemente cominciano a muovere le proprie rivendicazioni territoriali in Ucraina. Ne ha, in particolare, la Romania. Recentemente, i rumeni che vivono in Transcarpazia parlano sempre di più del desiderio di creare un’autonomia all'interno dell'Ucraina. Negli insediamenti della regione di Chernivtsi vengono distribuiti volantini con su scritto "Qui è Romania".

Il Presidente rumeno Traian Basescu non nasconde il fatto che il suo Stato distribuisca passaporti ai residenti della Bucovina e della regione di Odessa. Secondo alcuni rapporti, i passaporti rumeni sono già stati ottenuti da circa l'80% dei residenti ucraini di etnia rumena. Parliamo di oltre un centinaio di migliaia di persone. La ragione di questo comportamento da parte di Bucarest è la discriminazione delle minoranze nazionali che vivono in Ucraina e perpetrata dalle nuove autorità di Kiev, dice l'Esperto dell'Istituto Internazionale di studi umanistici e politici Vladimir Brueter.

Nel Capoluogo del distretto della regione di Chernivtsi è stata chiusa una scuola in cui la maggior parte delle materie era insegnata in rumeno. La scuola è stata riconvertita in ucraino, nonostante le proteste da parte della popolazione locale. La mancanza della lingua rumena come lingua ufficiale nelle aree densamente popolate dall’etnia rumena, è difatti una oppressione. E nell'attuale stato ucraino risolvere questi problemi non è solo difficile, ma impossibile. La discriminazione ucraina ha una natura strisciante e nessuno vuole liberarsene.

Recentemente il gruppo nazionalista "Settore Destro" operante nella regione di Chernivtsi ha bruciato diverse case nel villaggio Kostichany al confine con la Romania. I feriti sono stati ricoverati in ospedale con lesioni e ustioni di varia gravità. Successivamente, la Romania ha subito manifestazioni spontanee che chiedevano alle autorità di "proteggere gli interessi dei propri cittadini dai fascisti di Kiev." Le azioni delle autorità ucraine attuali preoccupano molto l’etnia rumena, ha detto l'analista politico Pavel Kandel’.

L'atmosfera di intossicazione del nazionalismo ucraino, soprattutto nella parte occidentale del Paese, per usare un eufemismo, sta causando preoccupazione tra le minoranze etniche.

La risposta di Bucarest non si è fatta attendere. Le forze armate della Romania hanno deciso di tenere esercitazioni militari straordinarie nel Sud della Bucovina. Lo Stato Maggiore del Paese ha sviluppato un piano per la tutela della minoranza nazionale rumena in Bucovina e nella regione di Odessa. Anche il Senato della Romania ha accordato al Presidente l’invio di truppe in Ucraina. Il pretesto per una invasione potrebbe essere la richiesta a Bucarest di protezione da parte della popolazione di etnia romena. Si comunica che a realizzare il piano potrebbe essere il battaglione speciale Vulturii i cui soldati sono stati addestrati negli Stati Uniti.

/s

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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