Come saranno i sottomarini del III millennio? Su molti giornali e siti specialistici è stato presentato un progetto di sottomarino realizzato dal Naval Group francese che integra le ultime tecnologie digitali per una maggiore efficienza operativa e una significativa versatilità di utilizzo. Un mezzo subacqueo che si preannuncia decisamente furtivo, grazie alla sua caratteristica copertura biomimetica a squame, e che beneficerà di una capacità di accumulo di energia elettrica senza pari per un nuovo sistema di propulsione.
Fantascienza? No, gli architetti e gli ingegneri progettisti navali francesi stanno lavorando ad un progetto proiettato nel futuro, immaginando scenari militari diversi in cui la necessità di sorveglianza continua degli oceani non potrà più essere un optional. Possiamo immaginare che nei prossimi vent’anni si genereranno degli equilibri fluidi tra le vecchie e nuove superpotenze in continua competizione per le risorse energetiche. Scenari complessi che saranno caratterizzati da minacce asimmetriche dove la information superiority dovrà assicurare flussi dati veloci e sicuri al fine di permettere alle forze navali di superficie e subacquee di operare con fermezza e rapidità dove necessario. In estrema sintesi, l’arma subacquea sarà quindi sicuramente una componente importante negli scenari marittimi futuri.
Dalle informazioni apparse in rete appare che il SMX31E possa essere una soluzione visionaria ai requisiti operativi marittimi, al fine di ottenere la superiorità di impiego necessaria nei futuri scenari di crisi negli oceani ma anche nei mari minori del mondo.
L’automazione svolgerà sicuramente una parte importante (riducendo il manning) ma la componente decisionale e operativa umana sarà sempre necessaria.
La sua dichiarata maggiore invulnerabilità è il risultato della forma biomimetica e del materiale di rivestimento che lo renderanno più invisibile alle emissioni dei sonar attivi.
L’autonomia è l’altro vantaggio dichiarato dell’SMX31E, che consentirà al sottomarino di essere immerso per quasi due mesi grazie alle elevate capacità energetiche e all’efficiente sistema di gestione dell’energia.
Secondo il Naval Group il sottomarino utilizzerà una tecnologia avanzata di intelligenza artificiale, fornendo la massima connettività far i vari mezzi coinvolti sia per interagire con il resto della flotta sia con i suoi mezzi autonomi in una rete sottomarina distribuita. In particolare, questo nuovo design tecnologico consentirà all’equipaggio di raccogliere ed elaborare i dati in modo efficiente anche con sensori remoti (droni UUV) che consentiranno loro di valutare meglio la situazione tattica di superficie e subacquea. È stato valutato che il sottomarino dovrà essere in grado di monitorare, a parità di tempo, aree dieci volte più grandi di oggi con la stessa efficienza dei sistemi attuali.
Questo sottomarino intelligente manterrà sempre l’uomo nel processo decisionale e diventerà un moltiplicatore di forza grazie all’integrazione dei diversi tipi di droni, compresi droni di grandi dimensioni. La rete subacquea, costituita dal sottomarino e dai suoi UUV, collegati tra di loro, contribuirà a controllare il teatro sottomarino, allargando il braccio operativo del battello subacqueo.
Il design, già presentato all’Euronaval 2018, è decisamente innovativo, con l’eliminazione della tradizionale vela e dell’elica di poppa, e una forma biomimetica complessiva che ricorda quella di una megattera.
Secondo le fonti, lo scafo incorporerà direttamente i sensori e ci sarà un grande hangar per veicoli subacquei senza pilota (UUV) verso poppa con all’interno un ampio spazio di manutenzione per gli UUV/AUV all’interno.
L’armamento potrebbe comprendere 24 siluri armi pesanti F21 lanciabili dai tubi frontali, laterali e posteriori.
In particolare i tubi lanciasiluri di poppa potranno essere utilizzati anche per lanciare e recuperare fino a sei veicoli subacquei autonomi (droni a propulsione, glider) ed i sistemi di sorveglianza (sono-boe) necessari per creare la rete informativa subacquea.
Caratteristiche tecniche dell’SMX 31E (dichiarate):
Dislocamento sommerso: 3.200 tonnellate
Lunghezza: c.a. 80 metri
Larghezza: c.a 14 metri
Altezza: c.a 14 metri
Profondità operativa: oltre 250 metri
Velocità: 20 kts
Mezzi autonomi: 6 UUV (533 mm) + 2 XLUUV
Strutture dedicate SOF: container per gli SDV, magazzini, veicoli e armi
Propulsione: due motori elettrici
Equipaggio: 15 membri dell’equipaggio e dai 12 ai 20 operatori (SOF)
Missione: oltre 40 giorni di autonomia alla velocità di 8 nodi
Non sappiamo se questo design verrà realizzato come presentato ma il suo decisamente innovativo concetto ingegneristico ed operativo influenzerà sicuramente le prossime classi di sottomarini francesi per quelli che saranno gli scenari futuri.
Fonte: https://www.difesaonline.it