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I reattori nucleari occidentali funzionaneranno a carburante russo. La «Tvel», specializzata nella produzione di carburante per reattori atomici, ha in mente un progetto molto ambizioso: la produzione di carburante per reattori di progettazione occidentale.

 

 

Al momento questo mercato è parimenti diviso fra due compagnie, la francese «Areva» e la giapponese-americana «Westinghouse». Secondo gli esperti l'entrata della compagnia russa sul mercato occidentale potrebbe richiedere qualche anno.

Al momento la Tvel non forza gli eventi: sono iniziate le trattative per il rilascio dell'idoneità del carburante per i reattori di tipo occidentale, cioé a elemento quadrato (TVC-quadrato). La compagnia ha esperienza di produzione di carburante per reattori di questo tipo nell'azienda metalmeccanica di Elektrostal, nei dintorni di Mosca. Questa fabbrica produceva elementi impiegando composti di iportazione, dopodichè il prodotto finito veniva consegnato in Europa occidentale, senza provocare lamentele di alcun tipo. Viktor Sidorenko, uno degli ex vertici della compagnia, spiega che ora la Tvel ha deciso di occupare questa nicchia nel mercato del carburante nucleare:

L'azienda ha prodotti di alta qualità, apprezzati in tutto il mondo. È venuto il momento di garantire la stessa qualità su un altro prodotto. È difficile dimostrare alta qualità e garantirla in tutto.

Ci sono esperti che nutrono dei dubbi circa la riuscita del progetto, visto che la procedura di ottenimento dell'idoneità è lunga e meticolosa. Potrebbe durare più di un anno, fa notare il direttore della rivista «Strategia atomica» Oleg Dvojnikov:

Per la Tvel la cosa migliore sarebbe un contratto di produzione congiunta. Se la compagnia fornisse la materia prima sarebbe un partner prezioso, e potrebbe fornire questo anche questo carburante alle centrali nucleari occidentali. Ma per entrare in modo autonomo nel mercato e ottenere l'idoneità ci vorranno anni.

Nel mercato dell'energia atomica di norma sono le stesse compagnie che costruiscono le centrali a produrre poi il carburante: è esattamente così che lavorano la Rosatom e i gruppi americani ed europei. A volte però funziona diversamente. Ogni tanto le compagnie che producono il carburante decidono di lasciare il partner e cercare prodotti o prezzi migliori. Il fattore politico in questo caso non è di grande rilievo, come sottolinea il Direttore del Fondo di sviluppo energetico Sergej Pikin:

Nonostante si parli di energia, cioè di un campo estremamente politicizzato, il nucleare è un settore piuttosto stabile. Di certo il fattore politico verrà considerato, ma prima di tutto verranno valutati il costo e la qualità dei prodotti offerti al cliente. Considerando l'atteggiamento di diffidenza che i paesi europei hanno nei confronti dell'energia atomica, qui la politica è esattamente l'opposto, cioè è meno importante quale sia il paese produttore ed è invece più significativo il fattore economico. Le possibilità di riuscita del progetto sono molto alte.

La Tvel sta trattando con una serie di società americane e europee, e non scarta l'ipotesi di cooperazione con partner cinesi. Ci sono concrete prospettive di sviluppo di questo segmento. Ad ogni modo per la compagnia rimane prioritaria la produzione di carburante per centrali russe: la Tvel fornisce carburante a decine di reattori di diverso tipo in Russia e in 15 paesi fa Europa e Asia. Tuttavia una diversificazione della produzione gioverebbe solo.

Fonte: http://italian.ruvr.ru
 


 

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