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La maggior parte degli analisti turchi ritiene che la Turchia debba valutare meglio le proprie ambizioni nucleari. Se si guarda alla rivalità tra Turchia e Iran come ad una rivalità legata all'influenza sulla regione, allora la posizione turca, grazie ai legami commerciali ed economici ed agli elementi di «soft power», appare più solida rispetto a quella iraniana, seppure l'Iran possieda l'arma nucleare.

 

 

"Nella situazione attuale una sfera di influenza si crea sulla base della capacità dello stato di perseguire valori comuni come la democrazia, i diritti e la libertà, ma anche dalla capacità di rafforzare i legami economico-commerciali" - sottolinea l'esperto dell'Istituto del pensiero strategico, il professor Birol Akgün.

Quest'ultimo evidenzia inoltre che la Turchia è membro della Nato, un'alleanza che possiede la sua arma nucleare. La politica per cui si vorrebbe garantire la sicurezza nucleare, compresa anche l'arma nucleare per l'Iran, non rende assolutamente necessaria un'arma nucleare anche per la Turchia, perciò non appare probabile che in una prospettiva a breve termine la Turchia avvii un programma nucleare:

La bomba atomica alla Turchia non serve. L'arma nucleare infatti non aumenta di per sé la potenza di un paese, al massimo ne aumenta la sicurezza -anche se resta da vedere come- , mentre per aumentare la propria influenza a livello regionale e globale questo non basta.

Da questo punto di vista la Turchia ha molta più fortuna rispetto all'Iran. Dopo la «Primavera araba» e in seguito al processo di trasformazione del Medio Oriente, l'influenza turca sulla regione è risultata essere maggiore rispetto a quella iraniana.

Di conseguenza, la Turchia non deve preoccuparsi della comparsa dell'arma nucleare in Iran e non dovrebbe affatto prender parte alla corsa all' arma nucleari, che trova molti proseliti in Medioriente.

Non ultimo il Ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, nell'intervista al giornale The Daily Telegraph ha dichiarato che nel caso in cui l'Iran produca la bomba atomica, nel Medio Oriente si assisterebbe ad una corsa regionale all'arma nucleare. Allora, ritiene il Ministro, la Turchia riuscirà ad ottenere la bomba atomica nel corso di qualche mese e «sarà un vero incubo in tutta la regione».

Quanto è realistico uno scenario simile? L'esperto della rivista di analisi Haber Form Abbas Ozer nel suo articolo conclude che "allo scopo di difendere i propri interessi nazionali la Turchia dovrà entrare a far parte del circolo delle potenze nucleari".

Un punto di vista alternativo è quello dell'esperto del Centro di ricerca economica e sociale, il dottore in scienze politiche, il Dr. Oya Akgönenç. Egli, al contrario, ritiene che proprio il deterrente nucleare della NATO potrebbe spingere la Turchia verso lo sviluppo di proprie armi nucleari, perché il sistema di difesa antimissilistica della NATO garantisce la sicurezza non solo della Repubblica turca, ma costituisce per lei anche una minaccia diretta:

«Non credo che la Turchia velocizzerà la sua attività nucleare o ne svilupperà la tecnologia. Se deciderà di farlo, sarà per un'altra ragione. Il problema dell'arma nucleare sta su un altro piano: il sistema anti-missilistico della NATO verrà installato in territorio turco. Se questo sistema in futuro creerà problemi, la Turchia può seriamente cominciare a pensare di creare una propria arma nucleare. Per esempio, a causa del sistema anti-missilistico, si rovinerebbero i rapporti con l'Iran. Quest'ultimo, sentendo minacciati i propri interessi, attiverà i suoi progetti nucleari. Non sappiamo se il sistema anti-missilistico NATO ci difenderà, per questo sistema potrebbe diventare un fattore scatenante per una corsa agli armamenti nucleari nella regione."

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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