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Le navi della Marina russa per la prima volta partecipano alle esercitazioni internazionali RIMPAC-2012 negli Stati Uniti. La cerimonia di apertura si è tenuta oggi presso la base navale di Pearl Harbor, nelle Hawaii. L'unità della Flotta del Pacifico presente alle esercitazioni sarà costituita dalla grande nave anti-sommergibile Admiral Panteleev, dalla nave cisterna Boris Butoma e dalla motovedetta di soccorso Fotij Krylov.

I marinai russi hanno salutato l'equipaggio della nave dei padroni di casa, il cacciatorpediniere Paul Hamilton. Le esercitazioni RIMPAC sono state organizzate per la 23esima volta. Alle manovre partecipano 45 navi, 100 aerei e più di 20.000 soldati provenienti da 22 Paesi. La fase centrale delle esercitazioni si svolgerà dall'11 luglio al 2 agosto.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 

 

Nonostante un certo raffreddamento dei rapporti tra Russia e Paesi NATO, nessuna delle due parti si è tirata indietro di fronte alla realizzazione di programmi militari comuni.

Uno di questi programmi è rappresentato dalla manovra Red Flag, esercitazioni regolari dell’Aeronautica Americana e dei suoi Alleati, la cui ultima tappa è prevista per ottobre 2012. Dall’8 al 19 ottobre, presso la base americana Nellis, nel Nevada, ci saranno le esercitazioni Red Flag 13-1 (la numerazione avviene per anno finanziario e queste saranno le prime dell’anno 2013).

L’idea della Red Flag nacque durante la guerra del Vietnam, quando l’Aeronautica e l’Aviazione delle Forze Navali americane, basate sui pesanti aerei multifunzione F-4 Phantom II e F-105 Thunderchief, dimostrarono di non essere pronti alla guerra aerea contro i leggeri ed agili MIG del Vietnam. Si sperava in potenti radar e missili a media raggio, ma nella pratica le battaglie spesso si svolgevano non così come avevano ipotizzano le teorie di costruzione e il numero di perdite negli scontri aerei era molto alto per gli Americani.

Bisognava modificare la situazione, tanto più che i piloti dell’Aeronautica israeliana di macchine francesi e americane dimostrarono ottimi risultati nei combattimenti contro gli arabi. Gli arabi avevano mezzi più potenti e avevano frequentato la stessa scuola sovietica. L’Aeronautica militare americana ordinò di fare delle ricerche, note come Project Red Baron II, che evidenziarono che le abilità del pilota e le possibilità di sopravvivenza durante un combattimento aereo aumentano dopo 10 voli. E proprio questa è diventata la missione delle esercitazioni Red Flag, iniziate nel 1976. Garantire ad ogni pilota o operatore 10 voli di esercitazione con reali e intensive esercitazioni da combattimento, in grado di far accumulare esperienza simile alle reali operazioni aeree.

Oggi le esercitazioni Red Flag sono diventate manovre aeree in più fasi che si svolgono quasi per tutto l’anno. Le manovre Red Flag e Red Flag Alaska si concentrano sul combattimento aereo tra caccia. Col nome di Joint Expeditionary Force Experiment si indicano esercitazioni per i comandanti senior dell’Aeronautica americana e dei suoi Alleati, con Jaded Thunder una serie di esercitazioni durante le quali i piloti dell’Aeronautica e delle Forze navali americane devono scovare ed identificare obiettivi terrestri, inclusi quelli mascherati sotto forma di persone civili e oggetti di abitazioni civili. Mobility Air Forces Exercises sono esercitazioni dell’aviazione da trasporto in cui i piloti imparano a cooperare utilizzando diversi mezzi di ritrovamento e comunicazione e anche ad agire in situazioni di lotta radioelettrica.

Nella primavera del 2012 si è saputo che l’Aeronautica russa prenderà parte alle esercitazioni congiunte della serie Red Flag previste per l’autunno. Così come l’India alcuni anni prima aveva partecipato con i SU-30MKI, la Russia avrà la possibilità di testare le macchine nelle battaglie reali con gli aerei dell’aviazione americana.

Questa è una grande opportunità, fino ad ora l’unico aereo di quarta generazione che è riuscito a combattere contro le macchine occidentali è stato il Mig-29. Le possibilità di utilizzarlo nelle specifiche situazioni delle guerre del 1991 e 1999 sono state limitate. In queste condizioni la possibilità di testare i moderni aerei russi Su-27CM, Su-30M2, Mig-29CM o macchine da combattimento anche solo in esercitazioni militari, ma contro reali aerei e piloti occidentali, è troppo attraente per poterla rifiutare.

Sorge però una domanda politica: “contro chi ci stiamo alleando?” La risposta è molto semplice: contro nessuno. Russia e USA da tempo e con successo parlano la stessa lingua militare. I due Paesi hanno più problemi in comune di quanti non li dividano. Allo stesso tempo le contraddizioni sono alquanto profonde perché si possano risolvere in breve tempo. Ma continuare ad esercitarsi assieme non è un problema.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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