Le immagini a infrarossi mostrano che i materiali convenzionali (le prime tre file) appaiono ad una telecamera a infrarossi mentre si riscaldano. I rivestimenti speciali sviluppati dagli ingegneri UW-Madison nascondono le variazioni di temperatura degli oggetti nelle due file inferiori.
Un nuovo rivestimento che permette di nascondere oggetti che emanano calore o anche gli esseri viventi alle telecamere che funzionano all’infrarosso è stato sviluppato da un gruppo di ingegneri dell’Università del Wisconsin-Madison. Le telecamere ad infrarosso, infatti, funzionano su un fenomeno fisico che è praticamente onnipresente e poco contrastabile: più caldo è l’oggetto, più luminoso e meglio intercettabile diventa all’infrarosso. Il nuovo rivestimento è fatto a base di ossido di nichel samario, un materiale che permette di disaccoppiare il fenomeno dellatemperatura da quello dell’emissione di luce termica in un oggetto solido, come spiega Mikhail Kats, professore di ingegneria elettrica e informatica alla suddetta università. Lo stesso scienziato aggiunge: “Abbiamo realizzato un rivestimento che ‘spezza’ la relazione tra temperatura e radiazione termica in un modo molto particolare. In sostanza, esiste un intervallo di temperatura entro il quale la potenza della radiazione termica emessa dal nostro rivestimento rimane invariata.” Quello che ha questo rivestimento è emettere una quantità fissa di radiazione termica in maniera indipendente dal suo livello di temperatura. Facendo questo, sostanzialmente annulla la radiazione del corpo che si trova dietro di esso. Al momento i ricercatori sono arrivati ad agire ad un intervallo di temperatura relativamente piccolo, compreso tra 105 e 135 °C ma gli stessi scienziati stanno effettuando ulteriori ricerche per migliorare questo intervallo e per permettere a questo nuovo rivestimento di poter essere utilizzato in applicazioni varie. Le prime, naturalmente, potrebbero essere quelle relative al camuffamento, un’opzione interessante soprattutto in ambito militare. Tuttavia ulteriori applicazioni potrebbero essere realizzate anche nell’ambito della semplice privacy per permettere alle persone, con particolari vestiti fatti di questo materiale, di non essere intercettate da queste telecamere che possono individuare le persone anche di notte e nella completa oscurità. Come spiega Alireza Shahsafi, uno studente nel laboratorio di Kats ed uno degli autori dello studio apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences, si può certamente immaginare un futuro in cui le telecamere all’infrarosso siano ancora più comuni di quanto sono oggi tanto che sempre più persone vorranno non essere intercettate. Un materiale del genere, dunque, si rivelerebbe utilissimo perché potrebbe essere facilmente adattato ad un vestito o anche su un veicolo per fare da “scudo” in nome della privacy.
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