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Gli scienziati russi si preparano al salto verso la creazione di organi artificali per l’uomo. Nel centro di Krasnodar di medicina rigenerativa, nel sud della Russia, è stato installato un apparecchio capace in un probabile futuro di realizzare una banca vera e propria di organi da trapianto.

 

 

I medici di Krasnodar hanno denominato questo macchinario “reattore della vita”. Nel mondo vi sono in tutto 12 laboratori che ne sono dotati. Dieci sono negli Stati Uniti, uno in Svezia e uno proprio nel sud della Russia. Nell’Università statale di medicina del Kuban a Krasnodar, uno dei migliori istituti superiori di tutta la Russia, il sistema “Bioreattore” è arrivato grazie a una donazione del governo russo. L’Università lo ha ricevuto dalla Svezia insieme al professor Paolo Macchiarini, leader nella sfera della medicina rigenerativa.

Il progetto “Megagrant” dovrebbe portare a lavorare in Russia i migliori scienziati internazionali. L’italiano Paolo Macchiarini lavora a Krasnodar dal giugno del 2012. Proprio lui ha condotto l’operazione di trapianto di trachea su un giovane paziente, ferito in un terribile incidente. Fino al momento dell’intervento, il paziente Aleksandr Zozulja doveva girare con un tubo nella gola: dopo il trapianto, invece, fa una vita normale come prima dell’incidente.

La trachea innestata su Aleksandr era stata realizzata in Svezia. Presto, grazie al bioreattore, “coltivare” organi potrà essere fatto anche a Krasnodar. La regolazione del flusso di liquidi, della temperatura e della pressione permettono al bioreattore di riprodurre pienamente le condizioni fisiologiche dell’organismo.

Per il momento qui si prova a coltivare soltanto organi di animali, ma gli scienziati prevedono di riuscire presto a riprodurre una trachea umana, e successivamente organi più complessi quali cuore e polmoni.

Qui ed ora per la prima volta in Russia si sta effettuando un processo di «decellularizzazione» di un organo: il macchinario distrugge tutte le cellule all’interno di un cuore; in questo modo si forma una struttura vuota che poi verrà riempita di nuove cellule vive. Oggi, qui, viene coltivato un cuore di topo, ma i medici sono sicuri che presto lo si potrà fare con un cuore umano.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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