Sono in molti, ancora oggi, a ricordare il famoso Esperimento di Philadelphia; alcuni lo ricordano per via di una serie di produzioni cinematografiche che ne traevano spunto, altri perchè magari hanno letto qualcosa su delle testate giornalistiche.
IL CASO PHILADELPHIA
L’informazione che venne data in quel periodo era prevalentemente scettica e ben presto l’avvenimento cadde in una sorta di limbo; si trattò in ogni caso di un sonno molto breve, visto che l’idea base dell’esperimento è stata ripresa in gran segreto, diventando la fase di partenza del misterioso progetto Montauk.
Per meglio addentrarci in questa dissertazione e tentare di capire come, ancora una volta, disinformazione e potere abbiano congiuntamente operato, sarà bene ricordare brevemente cosa accadde il 28 ottobre del 1943.
Quel giorno, la nave della marina militare americana USS Eldridge fece da cavia per sperimentare, sotto la guida del dottor Franklin Reno (o Rinehart), un nuovo sistema in grado di creare un campo di invisibilità intorno alla nave stessa.
La teoria che faceva da supporto a questa prova si basava sugli studi del campo unificato effettuati da Einstein, ovvero sull’assunto di una relazione reciproca delle forze che comprendono radiazione elettromagnetica e gravità.
Scopo finale dell’esperimento era quello di rendere invisibile la nave tramite la generazione di un raggio elettromagnetico che avrebbe curvato la luce riflessa dall’oggetto facendola passare oltre e rendendolo, di fatto, invisibile.
Sei giorni prima venne eseguito un test di prova che risultò però un successo parziale e causò diversi problemi fisici all’equipaggio; si passò quindi ad allestire la nave con tre generatori elettromagnetici di potenza. Il 28 ottobre del 1943 la nave sarebbe scomparsa qualche frazione di secondo dopo l’accesa dei generatori e riapparsa a Norfolk, cioè a circa 600 chilometri dal luogo dell’esperimento.
A questo punto tutto diventa confuso, tanto che sono stati in molti a chiedersi se quello che abbiamo appena raccontato avvenne veramente; e se tutto questo accadde, cosa ne fu dell’equipaggio? Vennero colti, come si dice, da malattie mentali? Rimasero fusi con il metallo del ponte? Oppure semplicemente svanirono nel nulla?
A questi interrogativi non sono mai state date risposte soddisfacenti anzi, l’intero caso è stato classificato come una leggenda metropolitana e gli è stata assegnata la targa di fantasia da cospirazionisti; eppure...qualcuno ha pensato ultimamente di riprendere questa “leggenda”...
Montauk, Long Island; il governo degli Stati Uniti è pronto a lanciare un progetto figlio, in qualche modo, dell’esperimento di Philadelphia, una potente arma pensata e progettata per la guerra psicologica.
La maggior parte delle persone intervistate riguardo al Montauk Project sono dell’idea che si tratti di un falso, ne tantomeno alcun impianto sotterraneo è mai stato localizzato ma si tratta in fondo dell’antico e persistente problema della disinformazione o, quantomeno, di una forma di Cover Up ben conosciuta da chi si occupa di questo genere di eventi.
Esistono in pratica due poli opposti: la gente comune che è destinataria dell’informazione e gli organi di potere, siano essi militari o altro, ovvero coloro che dovrebbero dare l’informazione. Molti si chiederanno che fine hanno fatto i mass media in questo ragionamento; semplicemente non sono stati inclusi, e questo è avvenuto volutamente visto che quasi la totalità delle fonti giornalistiche americane è in mano a gruppi di potere. Il meccanismo che innesca questo sottile tipo di informazione è molto semplice: atteso che la conoscenza, allo stato attuale, è semplicemente il frutto di una generalizzazione selvaggia, è insito il processo per il quale, chi avrà accesso all’informazione, non terrà conto della bontà o meno di quanto troverà scritto ma solo ed esclusivamente della fonte. In tal senso se la Nasa, il Pentagono, la Marina Militare o chiunque altro detenga un posto rilevante afferma che il Montauk Project non è mai esistito, questa sarà la verità accettata dalla maggioranza dei lettori e contro la quale dovranno lottare coloro che affermano il contrario.
Esiste però un presupposto logico che, per pigrizia mentale o semplicemente per diffuso disinteresse, nessuno mette in atto: se il Montauk Project non è mai esistito perchè se ne parla in giro? Quali sono le prove che non sia mai stato messo in atto?
Questi ragionamenti sono ovviamente applicabili a tutti gli argomenti della disinformazione; affermare che non sia mai esistita qualcosa della quale tutti parlano, alla quale hanno dato un nome, e non produrre prove di questa affermazione è soltanto un arrogante modo di attestare un potere sulla verità stessa, un potere che nessuno detiene e che a nessuno è mai stato demandato.
In poche parole il concetto sarebbe questo: l’eminente egittologo dichiara che la Piramide di Cheope era un monumento funerario semplicemente perchè lui ritiene che sia così; all’egittologo potrei benissimo rispondere il contrario per il fatto che io penso sia andata diversamente; alla fine del dibattito sarà comunque lui ad avere la meglio, non perchè ha portato prove ma semplicemente perchè essere egittologo, nel comune sentire, è foriero di assertore di verità.
Ma ritorniamo sui nostri passi; subito dopo il 1950 alcuni ricercatori che avevano partecipato al progetto Arcobaleno (l’Esperimento di Philadelphia), decidono di continuare su quella strada, proseguendo la ricerca sui campi elettromagnetici, in particolar modo sui loro effetti psicologici applicabili in campo militare.
Viene presentato un progetto al Congresso ma viene quasi subito respinto, non tanto per il dispendio di denaro ma per la sua insita e potenziale pericolosita; i fautori del Progetto Montauk però non si arrendono, propongono direttamente le loro idee al Dipartimento della Difesa, promettendo un’arma che produrrà sintomi di schizofrenia al nemico con il semplice tocco di un pulsante.
Il progetto, ovviamente, non avendo l’approvazione del Congresso, dovrà essere condotto con la massima riservatezza e segretezza, oltre che essere segretamente finanziato.
I finanziamenti vennero dall’oro recuperato dai soldati americani in un treno, in territorio francese, appartenente ai nazisti; la parte rimanente venne recuperata da un finanziamento supplementare ottenuto dalle acciaierie Krupp, guarda caso anch’esse direttamente coinvolte con il Terzo Reich.
I primi lavori ebbero inizio presso il Brookhaven National Laboratory di Long Island e il nome che inizialmente si diede al progetto fu Phoenix; da lì a poco iniziarono a sorgere i primi problemi: per andare avanti con i lavori bisognava installare un radar di proporzioni abbastanza evidenti, tale installazione avrebbe però potuto compromettere la sicurezza del progetto. Fortunatamente la US Air Force aveva da poco dismesso una base a Montauk, non molto lontano da Brookhaven e altrettanto fortunatamente la base era ancora dotata di un impianto radar di notevoli dimensioni.
Alla fine del 1960 vengono completati i lavori di spostamento delle attrezzature e viene portata a termine anche la costruzione di un bunker sotterraneo nei pressi della base; nel 1969, sempre per via dei problemi legati alla segretezza (nel frattempo Montauk era diventata una località turistica), il sito viene chiuso e donato come rifugio per la fauna selvatica. Nell’atto di donazione si evidenzia però che i sotterranei rimangono in ogni caso di proprietà della Air Force e molti pensano che in questo luogo le attività siano continuate almeno fino al 1980. In ogni caso, stranamente, il parco non è mai stato aperto al pubblico perchè, si dice, esistono problemi di contaminazione ambientale. Quale dovrebbe essere l’agente contaminante? Nessuno ha mai dato una risposta a questo quesito.
ATTIVITA’ SOTTERRANEE
Cosa accadde a Montauk fino al 1980? Possiamo basarci solo su indiscrezioni, notizie trapelate da operai e racconti di gente del luogo.
La lista che segue contiene attività ipotetiche, attività possibili e attività che per logica, sulla scorta delle precedenti e attuali esperienze derivate dallo studio dei Cover Up operati dagli USA, hanno una elevata possibilità di corrispondere al vero. Molte delle notizie derivano anche dall’analisi e dallo studio di quanto si racconta sul posto e sono in troppi a riferire situazioni che, pur non escludendo possano essere semplici personali deduzioni, appaiono stranamente molto simili a tutti i progetti militari portati avanti in America.
1.La struttura è stata ampliata fino a dodici livelli e diverse centinaia di lavoratori hanno preso parte al progetto.
2.A Montauk in quel periodo si è registrata una forte presenza di operai provenienti da numerosi stati, persone che rimanevano soltanto pochi mesi e poi ripartivano, e non si trattava certo di turisti.
3.Alcune relazioni topografiche fanno rilevare scavi sotterranei che dal sito del Progetto si estendono fin sotto il comune di Montauk.
4.E’ stato rilevato un notevole aumento di patologie attribuibili alla categoria dei disturbi mentali tra la popolazione.
5.Allo stesso modo è stato registrato un incremento di individui che presentavano capacità psichiche oltre la norma accettata scientificamente.
6.Stewart Swerdlow, uno dei personaggi che sostiene di aver preso parte al Progetto Montauk, presentava facoltà mentali potenziate; in base alle sue testimonianze questo sarebbe l’effetto dell’esposizione a particolari raggi, effetto che avrebbe però scontato con una forte instabilità emotiva, stress post traumatico e disordine mentale.
Il sito è stato finalmente aperto al pubblico il 18 settembre del 2002, i pericoli ambientali erano passati oppure il progetto aveva finalmente realizzato il suo scopo? Che cosa era veramente il Montauk Project? Un enorme stargate come molti affermano oppure la possibilità materiale di influenzare e comandare la mente altrui creando perfette macchine da guerra e freddi killer da utilizzare al bisogno e a comando?
O forse era un esperimento di bioenergia con forti connessioni numerologiche? In fondo è stato creato, partendo dai fatti di Philadelphia, seguendo un ciclo di 40 anni (40 numero di redenzione ed espiazione,4 numero del tempo, dell’inizio e della fine); dall’esperimento di Philadelphia (1943) alla fine del primo periodo del Montauk (1983) passano 40 anni, partendo da quest’ultimo dato arriveremmo al 2013, cioè alla fine del 2012, anno famoso della profezia Maya!
ALCUNE STRANE COINCIDENZE
Il Progetto Philadelphia nasce come idea nel 1930, am prende corpo come vero e proprio argomento di studio nel 1933 a Princeton, presso l’Istituto di Studi Avanzati.
Da questo stesso Istituto è passato Albert Einstein al suo ritorno dalla Germania e in questo stesso Istituto lavora John Erich Von Neumann, matematico, chimico e scienziato.
Ma non sono questi i soli nomi eccellenti che orbitano intorno a Princeton; Nikola Tesla è assiduo frequentatore dell’Istituto ma anche, a detta di molti, uno degli ideatori dell’esperimento; egli è stato inoltre, prima del suo arrivo negli Stati Uniti, intimo amico di Robert Oppenheimer, che in seguito lavorò per lo sviluppo della bomba atomica, e di David Hilbert, colui che spiegò matematicamente la realtà e lo spazio.
Troppe persone, tutte intrinsecamente legate tra loro da conoscenze molto utili al Progetto e tutte stranamente orbitanti proprio dove si discutono le basi dell’Esperimento di Philadelphia.
Troppe coincidenze o troppe verità nascoste?
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