Sistemi planetari in miniatura.
Fonte: Spitzer Space Telescope

Anni fa tutto era molto più semplice. Proprio non si pensava potesse esistere un sistema planetario senza la sua bella e lucente stella nel mezzo. Poi sono arrivate le scoperte di sistemi planetari intorno alle pulsar. Non erano proprio stelle come tutte le altre, ma almeno un passato stellare (e che passato!) ce l'avevano. Ma adesso abbiamo proprio raggiunto il limite. Il telescopio spaziale Spitzer, infatti, è riuscito a scovare un sistema planetario che orbita intorno a una nana bruna. Le nane brune sono stelle mancate, astri nel cui nucleo - per la scarsità del materiale che le compone - non hanno potuto accendersi le reazioni termonucleari tipiche delle fornaci stellari. La scoperta è stata annunciata nel corso del Convegno "Planet formation and detection" tenutosi in questi giorni ad Aspen (Colorado) da Kevin Luhman (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics), responsabile del gruppo di astronomi che ha fatto la scoperta, e sarà pubblicata nel prossimo numero di Astrophysical Journal Letters. A dire il vero non è la prima volta che si scopre un sistema planetario di questo tipo. Fino ad ora la massa della nana bruna che faceva le veci del Sole era una trentina di volte quella di Giove. In questo caso, invece, la nana bruna - il cui nome è OTS 44 e che dista da noi 500 anni luce - ha una massa che è solo 15 volte quella di Giove. Luhman, spiritosamente, sintetizza così la strana situazione: "Come possiamo definire gli oggetti celesti del sistema di OTS 44? Dobbiamo chiamarli pianeti oppure sarebbe meglio definirli lune?". E' chiaro che la definizione di questi oggetti è proprio l'ultimo dei problemi dei planetologi. Ben più stimolante è invece la consapevolezza che la demarcazione tra pianeta e stella presenza una zona di grande incertezza. Proprio nei giorni scorsi, tra l'altro, si è scoperto che possono esistere nane brune ben più grandi di quanto prevedono i modelli teorici. Dietro l'angolo, però, è pronto un altro interrogativo. Una nana bruna non è un oggetto oscuro e freddo. Non sono in corso le reazioni termonucleari, è vero, ma la nana bruna emette il calore che proviene dalla contrazione gravitazionale (tutte le stelle, tra l'altro, cominciano così). Ma allora un pianeta che orbiti intorno a una nana bruna potrebbe avere calore sufficiente da ospitare la vita? E non scarterei neppure un'ulteriore domanda: fin dove può arrivare questa miniaturizzazione dei sistemi planetari?

Claudio Elidoro

Fonte: http://www.spitzer.caltech.edu

 


 

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